La Carta Spesa va attivata entro il prossimo 31 gennaio se non si vuole incappare nella sua disattivazione e, di conseguenza, perdere il beneficio.
La scadenza del 31 gennaio non riguarda l’intera platea dei possessori della carta, ma solo 100.000 famiglie: quelle che hanno ricevuto la carta più tardi degli altri nonostante fin da subito rispettassero i requisiti per accedervi. Approfondiamo la questione.
Per poter accedere la Carta Spesa occorre avere un ISEE sotto i 15 mila euro, essere almeno 3 persone in famiglia e non beneficiare di nessun altro sussidio economico statale.
INPS e i Comuni hanno selezionato le famiglie rispettanti i requisiti, le quali la scorsa estate hanno ricevuto la Carta Spesa caricata con 382,50 euro da spendere in generi alimentari di prima necessità. Per attivarla, bastava pagare qualcosa con la carta entro il 15 settembre 2023. Il decreto-legge 29 settembre 2023, n. 131, ha poi innalzato l’importo della carta Spesa a 459,70 euro. Ai possessori, infatti, il Governo ha riconosciuto un’ulteriore somma di 77,20 euro da spendere, in alternativa alla spesa, anche per fare rifornimento o abbonarsi ai mezzi di trasporto pubblici locali.
Tuttavia, ci sono circa 100.000 famiglie che per motivi a loro non imputabili non hanno potuto attivare la carta entro il 15 settembre: perché, per esempio, la lettera del Comune che li indicava come legittimi destinatari della misura è arrivata dopo tale data.
A queste, Poste Italiane ha consegnato la Carta Spesa più tardi ma già caricata di 459,70 euro, quindi già comprensiva del bonus benzina. Le famiglie che hanno ricevuto la Carta lo scorso autunno avranno tempo fino al 31 gennaio 2024 per attivarla e non perdere il beneficio: basterà effettuare un qualsiasi acquisto tra quelli consentiti.