Assegno di Inclusione, INPS respinge migliaia di domande (anche con minori e disabili)

Nel giorno in cui arrivano i primi accoglimenti delle domande di Assegno di Inclusione, c’è anche l’amara scoperta per migliaia di famiglie: domanda respinta”.

Perché? Cosa sta accadendo? E’ colpa di Inps, dei Patronati o dell’utente che ha inserito o dichiarato dati sbagliati? La verità in questi casi è una sola, non serve trovare un colpevole ma orientarsi immediatamente alla ricerca del motivo.

Esito Domanda AdI, dove lo vedo?

Per conoscere l’esito della lavorazione Inps sulle domande di Assegno di Inclusione che vanno dal 18 dicembre al 7 gennaio, le uniche che saranno lavorate da Inps a gennaio, basta accedere al proprio Fascicolo previdenziale del cittadino.

Il Fascicolo si trova sul sito Inps e per entrare occorre autenticarsi con CIE, CNS oppure SPID.

Occorre poi entrare nella sezione relativa all’Assegno di Inclusione e verificare lo stato della propria domanda. Gli stati possono essere:

  • Acquisita (la domanda deve essere ancor lavorata);
  • Acquisita in attesa di Adi.Com (quindi va compilato il modulo) oppure in attesa di Iscrizione a SIISL/Sottoscrizione del PAD;
  • Accolta (si attende solo il pagamento e il ritiro della Carta di Inclusione in Poste);
  • Respinta,

In quest’ultimo caso occorre cliccare per verificare le ragioni del respingimento di Inps.

Assegno di Inclusione “Domanda Respinta”, perché?

Le domande di AdI respinte in queste ore riguardano praticamente tutte le categorie di famiglie:

  • ci sono gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza che hanno avuto le ricariche fino a dicembre e che ora senza motivo, pur in presenza dei medesimi requisiti, si sono visti bocciare la domanda da Inps;
  • titolari di famiglie con figli minori o disabili o over 60, requisiti questi ritenuti “forti”, che avrebbero dovuto blindare la prestazione e garantire la continuità tra RdC e AdI;
  • “Assenza di beneficiari nel nucleo” è un altro motivo che ha spinto Inps a bocciare le domande di chi ad esempio è stato preso in carico dai servizi sociali e ha regolarmente percepito RdC fino a dicembre, il requisito infatti avrebbe dovuto garantire la continuità nelle prestazioni, così come prevede il Decreto Lavoro;
  • ex lavoratori che pur avendo cessato il rapporto di lavoro, si sono visti respingere la domanda AdI da Inps perché mancherebbe la dichiarazione circa un supposto rapporto di lavoro in essere, Inps la giustifica come: “Omessa Dichiarazione Attività lavorativa”;
  • lavoratori con reddito basso e minori e/o disabili a carico si sono visti respingere la domanda per Omessa Dichiarazione Attività lavorativa”, in questi casi forse alla domanda non è stato integrato il modello Adi.Com;
  • molti respingimenti riguardano il superamento della soglia ISEE di 9.360 euro.

La situazione è davvero molto variegata e anche complessa, difficile fare una sintesi che ricomprenda tutte le casistiche. Quello che è certo è che nelle prossime ore dovrà uscire un chiarimento dell’Inps per far luce su questa situazione.