Il Supporto Formazione e Lavoro (SFL) ha un valore di 350 euro mensili e INPS lo riconosce tutti i mesi per un anno a patto che il soggetto richiedente intraprenda un percorso di politica attiva del lavoro.
INPS paga finché sussistono le condizioni e comunque per non più di 12 mesi. Tuttavia, c’è un caso specifico in cui l’Istituto Previdenziale può richiedere la restituzione delle somme già percepite. Vediamolo.
Il SFL spetta ai componenti tra i 18 e i 59 anni non disabili (quindi immediatamente occupabili) delle famiglie che hanno un ISEE entro i 6.000 euro e che rispettano una serie di altri requisiti di cittadinanza, soggettivi, economici e patrimoniali (scarica il nostro E-BOOK per conoscerli tutti).
Come detto, è una sorta di rimborso spese di 350 euro che INPS riconosce per un anno a chi decide di intraprendere un percorso di politica attiva del lavoro, svolgendo una delle previste dalla legge (art. 12 del decreto lavoro).
Se si svolge regolarmente l’attività il pagamento è assicurato. Tuttavia, può succedere che il percettore sia costretto o preferisca rinunciare al Supporto Formazione e Lavoro. In questo caso, è obbligato a restituire le somma eventualmente già percepite.
Per rinunciare al SFL occorre compilare un apposito documento, il modulo SR203 (CLICCA QUI per scaricarlo). Una volta riempito in tutte le sue parti, andrà consegnato all’ufficio INPS competente, insieme alla copia del documento di identità.
Leggendo attentamente il modulo ci si renderà conto che la sua compilazione comporta non solo la rinuncia al SFL, ma anche il blocco dei pagamenti e l’impegno a restituire quanto già percepito fino a quel momento quindi anche mensilità arretrate, anche se percepito rispettando a pieno tutti i requisiti e le condizioni.
Subito prima della firma, infatti, nel modulo compare questa dicitura:
La non restituzione della somma costituirà a tutti gli effetti un indebito nei confronti dell’INPS, che sarà recuperato secondo le modalità previste dall’ente.