Per il 2023 la variazione media annua dell’indice generale IPCA è +5,9%. Lo ha reso noto l’ISTAT con l’ultima elaborazione aggiornata sui prezzi al consumo.
Questo dato – influente per il futuro salariale dei lavoratori Metalmeccanici – ci dice che l’indice inflattivo IPCA, depurato dal costo dei beni energetici, è in discesa nella seconda parte del 2023. E’ il risultato di una dinamica infra-annuale, scrive l’Istituto di Statistica, che vede l’indice generale IPCA decelerare trimestre dopo trimestre in questo modo:
L’effetto trascinamento al 2024 è quindi contenuto ed è pari a +0,7%. Un anno fa il cd. trascinamento dal 2022 al 2023 era molto più alto: +6,0% poi arrivato a 6,6% di giugno 2023 che ha portato 123,50 euro in più in busta paga ai lavoratori a cui si applica il CCNL Metalmeccanica Industria Federmeccanica-Assistal e Fiom-Fim-Uilm.
Secondo l’accordo di rinnovo del CCNL Industria Metalmeccanica del 5 febbraio 2021 ai lavoratori spetta un ultimo aumento stipendiale per il quadriennio 2021-2024.
Si tratta di 35 euro al livello C3, a decorrere da giugno da giugno 2024, da riparametrare per tutti gli altri livelli di inquadramento.
In base alla clausola di riallineamento all’IPCA questo valore economico potrebbe salire o scendere (in questo secondo caso i lavoratori vedranno comunque erogarsi il minimo, salvo conguagli futuri).
Secondo le stime divulgate da Federmeccanica la scorsa estate elaborate sulla base dei dati IPCA aggiornati a giugno 2023, l’incremento retributivo che potrebbe arrivare da giugno 2024 è pari a 131,54 euro al livello C3.
Gli importi previsionali resi noti da Federmeccanica per le imprese associate, vengono messi in discussione dalle nuove elaborazioni ISTAT che parlano di un trascinamento sul 2024 di appena lo 0,7%. Valore certo non definitivo (la certezza assoluta arriverà solo a giugno), ma che è indice di una diversa tendenza rispetto ad un anno fa. Il confronto si può sintetizzare in questa tabella.
Insomma se il 2023 esordì con una prospettiva dell’effetto trascinamento pari al 6% e l’indice realizzato fu il 6,6%, portando 123,40 euro in più sul cedolino di giugno, il 2024 parte con valori ben diversi. Valori più bassi. Uno 0,7% che spinge a rivedere al ribasso gli importi stimati lo scorso anno, i 131,54 euro appunto. Ma il verdetto definitivo arriverà solamente a giugno prossimo, quando ISTAT divulgherà i nuovi dati dell’indice IPCA.