Grazie alle dichiarazioni dei redditi, siamo in grado di conoscere per chi votano i contribuenti italiani.
Ogni anno, il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica l’analisi statistica, della scelta del due per mille ai partiti politici.
In questi giorni è uscita quel 2023.
Occorre precisare che, dall’anno 2014, i contribuenti che presentano la Dichiarazione dei redditi (modello 730, modello redditi persone fisiche o Certificazione Unica), hanno la facoltà di destinare il 2 x 1000 delle proprie imposte ad un partito politico.
Malgrado l’astensionismo e la partecipazione al voto stia a dimostrare una disaffezione e una sfiducia degli italiani verso la politica, al contrario, i dati relativi alle scelte del 2 per mille mostrano un trend in continua crescita come si evince da questa tabella elaborata da TuttoLavoro24.it sui dati pubblicati dal Dipartimento delle Finanze del MEF.
Come si può notare, i contribuenti che hanno optato per la scelta del 2 per mille sono aumentati dall’anno 2019 come meglio rappresentato in questo grafico:
Le scelte dei contribuenti ribalterebbero la composizione del Parlamento. Infatti, come si evince dalla tabella, che riporta i primi 10 partiti scelti dai contribuenti, il Partito Democratico avrebbe un numero di scelte superiori ai tre partiti che formano l’attuale maggioranza.
La tabella sotto riportata elenca i primi 10 partiti in ordine decrescente.
Da notare che Forza Italia, per numero di preferenze, si trova al 22° posto.
Nella tabella in basso abbiamo riportato le prime 10 posizioni – in ordine decrescente – dei partiti che incassano di più con il 2 per mille. La classifica dei primi 10 beneficiari non coincide con il numero di scelte in quanto gli incassi sono in funzione dei redditi dei contribuenti.
I primi due partiti – nell’ordine, il Partito Democratico e Fratelli d’Italia – incassano da soli quasi tutto il 2 per mille di tutti gli altri messi insieme.
A questo punto sorge una domanda: qual è il reddito dei contribuenti di ciascun partito?
Dal valore del 2 per mille delle imposte versate, con alcuni semplici calcoli, tenendo conto degli scaglioni di reddito, è abbastanza plausibile arrivare, con buona approssimazione, al reddito medio dei contribuenti.
Il risultato è sorprendente.
Questa classifica stravolge completamente le precedenti.
Lasciamo ai lettori le considerazioni sui dati che abbiamo elaborato. Una cosa però balza agli occhi: sono i contribuenti con reddito medio o medio alto, in genere, ad effettuare la scelta di finanziare un partito politico.
Da notare che, dalle tabelle che abbiamo pubblicato, per la prima volta, è presente il Movimento 5 Stelle che ha raccolto 174 mila firme.
L’inserimento del Movimento 5 Stelle è stato possibile per il fatto che il Movimento si è finalmente dotato di uno statuto, requisito essenziale per accedere al sistema di finanziamento tramite Dichiarazione dei Redditi.