C’è una categoria di dipendenti del Comparto Scuola che percepirà gli arretrati del contratto collettivo nazionale di lavoro in ritardo.
Per i supplenti brevi, le differenze degli assegni accessori decorrono dal 1° gennaio 2023 invece che dal 1° gennaio 2022.
Solamente dal 1° gennaio 2023 il Ministero dell’Istruzione ha riconosciuto il diritto a percepire la retribuzione individuale docenti per il personale insegnante a tempo determinato e il compenso individuale accessorio per il personale ATA a tempo determinato dopo numerose sentenze di condanna da parte della magistratura del Lavoro.
Per il calcolo degli arretrati è necessario moltiplicare l’incremento netto mensile per i mesi lavorati dal 1° gennaio 2023.
Per quanto riguarda il personale a tempo determinato e i supplenti brevi in particolare, l’arretrato liquidato provocherà anche la rivalutazione del TFR.
Oltre che maturare le differenze retributive con un anno di ritardo, i supplenti brevi non percepiranno gli arretrati nello stesso tempo come tutti gli altri colleghi.
Infatti, per questa categoria di personale, il pagamento avverrà non appena le risorse saranno rese disponibili da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Nella migliore delle ipotesi, le differenze saranno liquidate con almeno tre mesi circa di ritardo rispetto ai colleghi.
La rata continuativa dei supplenti brevi dovrebbe essere aggiornata in contemporanea con l’aggiornamento degli stipendi del personale di ruolo.
Gli stipendi dei supplenti brevi, quindi, potrebbero essere aggiornati nel mese di marzo, mentre le differenze maturate dal gennaio 2023 a febbraio 2024 potrebbero venir liquidate entro il mese di maggio.