Assegno di Inclusione, già partite le convocazioni dei Servizi Sociali

Assegno di Inclusione, a distanza di pochi giorni dalla consegna della carta con la relativa somma caricata sopra sono partite anche le convocazioni da parte dei servizi sociali.

La presa in carico da parte dei servizi sociali è fondamentale per beneficiare della misura se in famiglia non ci sono soggetti disabili, ultra 60enni o minorenni. Solo i nuclei che includono questi componenti, infatti, hanno accesso alla misura (purché abbiano un ISEE sotto i 9.360 euro e rispettino altri requisiti).

Inoltre, anche una volta inviata e accolta la domanda c’è l’obbligo di presentarsi presso i servizi sociali del proprio comune. Vediamo perché e quando andarci.

Assegno di Inclusione: convocazioni servizi sociali

Per ricevere l’Assegno di Inclusione, il richiedente deve iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) per sottoscrivere un patto di attivazione digitale. Senza la sottoscrizione del PAD, il pagamento non parte.

Una volta avvenuta la stipulazione del patto, i componenti dei nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di inclusione devono aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa, volto prima a identificare e poi a risolvere i bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti.

Per fare ciò devono recarsi presso i servizi sociali quando convocati. La convocazione arriva tramite SMS o mail, con data e ora dell’appuntamento:

In questo caso, il primo colloquio è fissato per il 2 febbraio, a pochissimi giorni di distanza dall’avvio ufficiale dei pagamenti (venerdì 26 gennaio).

Il primo appuntamento presso i servizi sociali va effettuato entro 120 giorni (circa 4 mesi) dalla sottoscrizione del PAD, pertanto se questi non chiamano è bene che sia il percettore stesso a recarvisi autonomamente.

Percettori AdI convocati dai servizi sociali: che fare?

Durante il primo colloquio conoscitivo gli operatori dei servizi sociali eseguono una valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare, finalizzata alla sottoscrizione di un patto per l’inclusione sociale o lavorativa.

Nell’ambito di tale valutazione, i componenti del nucleo familiare immediatamente attivabili al lavoro di età compresa tra i 18 e i 59 anni verranno avviati ai centri per l’impiego per la sottoscrizione entro 60 giorni del patto di servizio personalizzato per l’inclusione lavorativa.

Una volta sottoscritti i due patti, i beneficiari dei due sussidi devono aggiornare la propria posizione ogni 90 giorni. Nel dettaglio:

  • i componenti non attivabili al lavoro che hanno sottoscritto il patto di inclusione sociale dovranno recarsi presso i servizi sociali;
  • i componenti occupabili che hanno stipulato il patto di servizio personalizzato dovranno presentarsi presso il centro per l’Impiego competente o presso i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro.

In caso di mancata presentazione, il beneficio economico è sospeso. Si incappa nella sospensione anche se non ci si presenta quando convocati. In caso di impossibilità a presentarsi quando convocati occorrerà far pervenire una giustificazione (es. certificato medico).