Trattori, la protesta ‘funziona’: ora si punta a Roma

La “protesta dei trattori”, cioè degli agricoltori che chiedono la revisione delle regole per poter lavorare e avere una migliore marginalità, è partita dalla Germania, poi in Francia, Olanda, Grecia, Polonia, e si è spostata nei giorni scorsi anche a Bruxelles, davanti alla sede della Commissione europea.

Dopo blocchi stradali e azioni dimostrative (con balle di fieno e letame) gli agricoltori hanno pian piano ottenuto dei solenni impegni politici da parte dei governanti. Che ora devono essere messe nero su bianco, in tempi strettissimi, per evitare che le proteste sfocino in qualcos’altro. E in Italia c’è già chi punta a bloccare Roma visto che dalle azioni europee si sono visti dei primi positivi risultati, anche se manca un vero e proprio impegno a rivedere la nuova PAC.

Passi in avanti sul Gasolio in Francia e Germania

In Francia il primo ministro Gabriel Attal ha preso impegni politici che hanno convinto i manifestanti da fermare la protesta: stop all’aumento delle tasse sul gasolio per autotrazione, miglioramento delle regole sull’utilizzo dei pesticidi, controlli sui prodotti agricoli provenienti dall’estero.

Progressi nell’interlocuzione con le autorità governative sono stati fatti anche in Germania, dove la protesta è nata e per ora è sospesa. Al centro della diatriba ‘tedesca’ l’eliminazione del rimborso parziale di cui godono gli agricoli sul diesel agricolo, si tratta di uno scorso da 21,48 euro al litro rinviato al 2026. Una sospensione dello stop al rimborso solo temporanea, dunque. Ma i leader dei trattori puntano a farlo scomparire del tutto dall’agenda politica.

In Italia si punta a Roma

Nei giorni scorsi in Italia è stata animata una protesta in varie regioni italiane. Si tratta di gruppi spontanei, animati anche da alcune associazioni di categoria, che hanno creato non pochi disagi al traffico in Toscana, Campania, Abruzzo, Umbria, Sicilia, Sardegna e Lombardia.

Ma già da qualche giorno il tam tam dice “porteremo la protesta a Roma”. Non un vero e proprio assalto al cuore della capitale. Gira voce che i trattori si raduneranno fuori dalla città, senza blocchi, ma con disagi certi. “Ci aspettiamo centinaia di migliaia di adesioni da tutta Italia” ha detto Danilo Calvani ad Ansa.it. Calvani è uno dei leader che guida la protesta in Italia, da anni a capo dei Comitati riuniti agricoli (Cra). Originario di Latina, nel 2016 si candidò a sindacato della sua città ottenendo appena 577 voti.

Al centro della richieste che avanzeranno al Governo una revisione dello stop all’esenzione dall’Irpef per i redditi dominicali e agrari o comunque una sua applicazione alle sole grandi aziende.