1 Milione di Partite IVA povere sotto i 15.000 euro: ecco chi sono

Lavoratori professionisti con partita IVA che riscuotono meno di 15 mila euro in un anno, sono più di quanti si immagina. Secondo Sogei, la società informatica controllata dal Ministero dell’Economia che collabora a stretto contatto con l’Agenzia delle Entrate, si aggirano sul milione.

In alcuni settori la situazione è più drammatica che in altri.

Partita IVA, quanto si guadagna?

I lavoratori in partita IVA che raggiungono a malapena i 15.000 euro lordi annui sono poco meno del 37% della platea composta da autonomi, ditte, professionisti e piccole società. Lavoratori “poveri” che guadagnano nemmeno 1.250 euro lordi al mese, in pratica. Inoltre, quasi un terzo (330mila) ha addirittura redditi negativi.

Sono questi i numeri, tragici, celati dietro la proposta del viceministro dell’Economia Leo di un concordato preventivo con le partite IVA.

Durante un’audizione alla commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe tributaria sono stati analizzati anche i settori in maggiore sofferenza.

Sotto la soglia dei 15.000 euro – detta soglia di sopravvivenza – ci sarebbero gli studi legali e notarili, di architettura, ingegneria e altre attività tecniche, attività professionale di consulenza, attività professionali sanitarie, commercio al dettaglio, commercio ambulante e intermediari del commercio.

Quelli invece che registrano valori addirittura in negativo sono i lavoratori che hanno attività di fabbricazione o di produzione, come carta, articoli in gomma, macchine, mezzi di trasporto e prodotti chimici. Settori nei quali le componenti di costo elevate non permetterebbero alcun guadagno, ma anzi perdite ripetute su più anni.