C’è una scadenza per attivare il Patto di Attivazione Digitale (PAD), trascorsa la quale non ci sarà modo di ricevere il pagamento né del Supporto Formazione e Lavoro né dell’Assegno di Inclusione.
Questi due sono i sussidi che hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza. Proprio come la vecchia misura hanno lo scopo di integrare il reddito familiare dei nuclei meno abbienti. Per accedere sia all’uno che all’altro occorre però sottoscrivere il PAD. Vediamo meglio.
A ricordare che il Patto di Attivazione Digitale va sottoscritto per forza se si vuole beneficiare del SFL o dell’AdI ci pensa lo stesso Ministero del Lavoro.
Attraverso la piattaforma SIISL, tramite la quale i soggetti possono fare la domanda per i sussidi, il Ministero invia una sorta di promemoria. Eccolo:
Ma cos’è il PAD? A cosa serve? Tramite la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale, il richiedente:
Sottoscrivere il PAD è fondamentale se si vuole ricevere il pagamento dell’Assegno di Inclusione o del Supporto Formazione e Lavoro. Pur essendo diversi, sia per durata che per importo che per destinatari, entrambi i sussidi sono soggetti alla stipula del Patto.
Il beneficio economico, infatti, decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione dello stesso.
Una volta sottoscritto il PAD, i componenti dei nuclei familiari beneficiari dell’AdI e/o del SFL devono aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa.
I beneficiari dell’AdI (cittadini over 60, minorenni, disabili o in condizione di svantaggio appartenenti a famiglie con un ISEE entro i 9.360 euro) avranno così diritto a un assegno pari 6.000 euro annui moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Usa il nostro CALCOLATORE per fare una stima dell’importo.
Quelli del SFL (i componenti tra i 18 e i 59 anni non disabili delle famiglie con ISEE sotto i 6.000 euro), invece, riceveranno un assegno da 350 euro mensili per tutta la durata del percorso di politica attiva del lavoro da loro intrapreso. Comunque non per più di 12 mesi.