Con la circolare n. 2/E l’Agenzia delle Entrate ha elencato in cinque punti le principali novità entrate in vigore dal 1° gennaio 2024.
La novità della riforma sta nella riduzione delle aliquote da 4 a 3 con la soppressione dell’aliquota del 25% e la conseguente estensione dello scaglione di reddito da zero a 28 mila euro dove viene applicata l’aliquota del 23%.
La rimodulazione dell’IRPEF consente un risparmio d’imposta massimo di 260 euro all’anno per i redditi fino a 50 mila euro.
Le detrazioni da lavoro dipendente sono state aumentate di 75 euro passando da 1880 a 1955 euro annui per i redditi sotto i 15 mila euro.
La no tax area viene così elevata da 8.174 a 8.500 euro.
Per quanto riguarda i redditi superiori a 15 mila euro, le detrazioni d’imposta sono state elevate a 1.910 euro annui per i redditi fino a 50 mila euro.
Superata la soglia dei 50 mila euro, le detrazioni si azzerano.
Per trattamento integrativo si intende il bonus di 100 euro mensili introdotto dal con D.L. n. 3/2000 che aveva elevato il bonus di 80 euro introdotto dal Governo Renzi.
La riforma fiscale peraltro, non prevede variazioni per cui le regole in vigore precedentemente si intendono confermate.
La riforma colpisce in particolar modo i redditi superiori ai 50 mila euro.
Con la rimodulazione delle detrazioni fiscali, vengono recuperati i 260 euro concessi con l’abbattimento dello scaglione di reddito del 25%. Dalle detrazioni d’imposta spettanti, in sede di dichiarazione dei redditi verranno tolti 260 euro dal rimborso delle detrazioni con esclusione delle spese mediche.
Regioni, Province Autonome e Regioni avranno tempo fino al 15 aprile 2024 per rimodulare le addizionali a tre aliquote.
Gli enti locali avranno 30 giorni di tempo, dal 15 aprile 2024, per comunicare i provvedimenti al Dipartimento delle Finanze del MEF.