I buoni pasto sono prevista per una parte consistenti dei dipendenti pubblici. Tra i beneficiari vi rientrano i vigili del fuoco, a particolari condizioni.
A seguito di alcune richieste di chiarimenti da parte del sindacato autonomo di categoria CONAPO, il Ministero dell’Interno ha, nei mesi, scorsi affrontato la questione del doppio buono pasto e ora si sofferma anche sugli arretrati. Ma vediamo i dettagli.
Gli uffici tecnici del Viminale già nei mesi scorsi si erano soffermati sul diritto al doppio buono pasto per i vigili del fuoco nel caso di sostituzioni.
La questione però aveva generato alcune incomprensioni. Ecco perché, in uno scambio di lettere, dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e della Difesa arrivano ulteriori precisazioni.
Nel caso di sostituzioni effettuate durante il turno diurno dalle 8.00 alle 20.00 – si legge nel documento – il pasto diurno deve essere obbligatoriamente fruito presso la mensa di servizio, ove presente, o in altro luogo indicato dal Comando. Mentre per quello serale (20.00-8.00) al personale in missione, relativamente alle sostituzioni necessarie a garantire la composizione delle squadre di soccorso, spetta il buono pasto serale mediante la mensa di servizio, ove presente. In alternativa spetta il buono pasto, ma non matura il diritto al secondo buono pasto che invece consiste nel pranzo diurno.
E’ ancora aperta la questione relativa agli arretrati, sollevata dal CONAPO.
Secondo il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco il tema è “di interesse generale del personale e riguarda la totalità delle sedi del Corpo Nazionale” pertanto si chiede un’indicazione univoca. In particolare circa il diritto al riconoscimento del pregresso e alla retroattività del diritto per i buoni pasto in caso di missione.
Diritto che secondo il sindacato deve essere corrisposto a decorrere dalla data dell’accordo sindacale integrativo del 24 aprile 2022, pertanto la retroattività deve essere limitata al 17 agosto 2022.
Su questo aspetto in particolare dagli Uffici romani del Palazzo del Viminale non si sbilanciano ma fanno sapere di “aver provveduto al sollecito presso il competente Ufficio Dipartimentale”.