Se Inps respinge la domanda di Assegno di Inclusione ci sono 30 giorni di tempo per fare ricorso.
Lo annuncia Inps con il Messaggio numero 684 del 14 febbraio 2024. Per la verità l’informativa dell’ente previdenziale arriva con un po’ di ritardo. Questi aspetti dovevano essere chiariti all’inizio dell’entrata in vigore della normativa e dell’apertura delle procedure di domanda.
Vediamo cosa possono fare a questo punto le famiglie che hanno avuto la domanda respinta tra fine gennaio e metà febbraio.
Con il “messaggio di San Valentino” Inps è stato chiaro: ci sono 30 giorni per far ricorso amministrativo in caso di rigetto della domanda.
L’istanza di riesame alla sede INPS, territorialmente competente, – precisa il Messaggio deve essere motivata e i termini decorrono dalla data in cui ha ricevuto comunicazione dell’esito.
In alternativa si può fare ricorso giudiziario, cioè al giudice. In entrambi i casi è consigliabile rivolgersi al Patronato di fiducia.
I richiedenti che hanno avuto la domanda AdI respinta a fine gennaio e a metà febbraio, in coincidenza con le lavorazioni Inps, devono stare molto attenti alle date avendo solo 30 giorni per fare istanza di riesame. Ovviamente conviene far ricorso se si ritiene che le proprie ragioni abbiano un fondamento. Ecco perchè conviene rivolgersi ad un patronato oppure ad un legale di fiducia.
Chi ha avuto la reiezione della domanda il 24 gennaio, ad esempio, deve sapere che ha tempo fino al 23 febbraio 2024 per presentare ricorso amministrativo a Inps.
Coloro che invece hanno avuto la domanda respinta nella finestra di metà febbraio, in particolare hanno avuto esito negativo con le lavorazioni Inps del 13 febbraio, hanno tempo fino al 14 marzo 2024 per presentare ricorso.
La strada degli aspiranti percettori è però un po’ in salito, considerato che Inps ha fatto sapere di rendere disponibile il dettaglio delle singole causali (i motivi) di reiezione dal prossimo 27 febbraio.