Gli aumenti dell’Assegno Unico dovuti al nuovo ISEE slittano a marzo. Chi quest’anno ha un ISEE più basso dell’anno scorso non potrà sperare di trovare l’aumento già con l’assegno di febbraio, se non ha rinnovato l’ISEE per tempo.
Ogni anno gli importi dell’Assegno Unico riconosciuti per i figli a carico dei genitori variano perché vengono rivalutati all’inflazione. Nel 2024, la rivalutazione è pari a +5,4%. Variano però anche per via dell’ISEE.
Tutti gli anni le famiglie beneficiarie dell’Assegno Unico sono tenute ad aggiornare il proprio ISEE. Questo indice è una sorta di fotografia della situazione economica del nucleo familiare e stabilisce l’importo al quale la famiglia stessa ha diritto per i propri figli a carico.
Se l’aumento dovuto alla rivalutazione spetta a tutti, l’aumento collegato all’ISEE è riconosciuto solo a coloro che sono incappati in un peggioramento della propria situazione economica. Per questo motivo aggiornare l’ISEE è fondamentale. Solo così, infatti, INPS potrà corrispondere una somma che è in linea con la condizione della famiglia.
Per rinnovare l’ISEE c’è tempo fino a fine febbraio. Una volta aggiornato, il nuovo ISEE sarà agganciato alla domanda di Assegno Unico e INPS potrà corrispondere gli eventuali aumenti già dal mese di marzo. La conferma giunge direttamente dall’Istituto, tramite social:
In pratica, chi ha rinnovato l’ISEE a febbraio troverà gli eventuali aumenti con l’Assegno Unico di marzo. Quelli di febbraio e gennaio, tuttavia, non andranno persi. Come fa sapere l’Istituto, infatti, il conguaglio arriverà con le prossime finestre di pagamento. Quindi da marzo oppure da aprile in poi.
Niente aumenti per chi invece nel 2024 dichiara un ISEE più alto di quello dell’anno passato. Anzi, in questo caso si avrà diritto a un importo inferiore rispetto a quello percepito nel 2023.