Il calcolo dei conguagli dell’Assegno Unico è ancora in corso e può comportare degli aumenti o dei tagli sui prossimi pagamenti. Insieme all’importo relativo al mese corrente, infatti, INPS paga anche eventuali quote che non ha riconosciuto in passato. Oppure, al contrario, può trattenere delle somme pagate erroneamente.
Nell’Assegno di febbraio sono calcolati anche i conguagli relativi alle somme non pagate gli anni passati, sia che l’assegno arrivi su IBAN sia che venga caricato sulla Carta RdC. Ai conguagli viene data visibilità con lavorazioni separate da quelle che riguardano la rata ordinaria mensile dell’Assegno unico.
Consultando il proprio Fascicolo Previdenziale, una parte degli ex percettori ha infatti trovato pagamenti di importi a conguaglio relativamente ad arretrati. Gli accrediti possono arrivare su Carta RdC oppure sull’Iban del conto corrente nel frattempo comunicato a Inps per avere l’Assegno Unico.
Ma in quali casi arrivano i conguagli dell’Assegno Unico. INPS, effettuando nuovamente dei calcoli su alcune vecchie mensilità, rileva di aver pagato una cifra inferiore rispetto a quella a cui il percettore avrebbe avuto diritto. In base all’ISEE più alto, oppure alle maggiorazioni non calcolate.
Il ricalcolo dell’ente previdenziale può portare al pagamento di importi anche piuttosto alti. Lo dimostra un altro beneficiario, che alla data del 20 febbraio doveva riavere 375 euro:
Chi invece ha un conguaglio in negativo si troverà l’Assegno Unico decurtato del debito corrispondente, con una lavorazione a parte.