“Bonus Renzi” o “Bonus Meloni“? Il taglio del cuneo fiscale, negli ultimi 10 anni ha avuto due diverse interpretazioni.
In questo articolo andremo ad analizzarle scoprendo i pro e i contro dei due approccci.
Il “bonus Renzi”, fu introdotto con decorrenza dal maggio nel 2014 dall’articolo 1 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66.
Era un credito di imposta nella misura di 80 euro mensili che veniva concesso a coloro che avevano un reddito da lavoro dipendente superiore a 8.174 euro annui fino a 24.000.
Da 24 mila a 26 mila andava progressivamente a decrescere fino ad azzerarsi.
Il vantaggio del “Bonus Renzi” stava nel fatto che il rimborso era netto, cioè su di esso non venivano pagate tasse contributi.
Lo svantaggio riguardava le famiglie monoreddito con redditi leggermente più alti.
Un altro problema era dovuto all’incapienza.
Il bonus veniva corrisposto automaticamente anche in caso di lavori brevi e saltuari in casi in cui difficilmente il contribuente avrebbe superato i 8.174 euro annui.
Con il D.L. 3/2020 il bonus è stato esteso per i redditi fino a 28 mila euro annui a cui si è aggiunta un’ulteriore detrazione a scalare fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40 mila euro.
Con la riforma fiscale del 2022 il bonus è stato mantenuto fino ai 15 mila euro.
Tuttavia, l’abbattimento di due punti delle aliquote irpef della riforma del 2022 non è stata sufficiente per coprire la riduzione del bonus.
“Bonus Meloni” è sinonimo di decontribuzione.
Si tratta di un abbattimento delle aliquote previdenziali del 7% per imponibili previdenziali inferiori a 1.923 euro mensili e del 6% nel caso di imponibili inferiori a 2.692 euro.
Il pro della decontribuzione sta nel fatto che anche i redditi bassi ne possono usufruire.
Il maggiore svantaggio sta nel fatto che la decontribuzione fa reddito e quindi aumenta l’imponibile irpef sul quale si paga un maggior importo di tasse, addizionali e, infine, il bonus finisce nell’ISEE.
Il bonus Meloni è stato una delle principali cause dei debiti per conguaglio fiscale in quanto l’aumento del reddito, anche in presenza di una corretta tassazione, fa diminuire le detrazioni d’imposta.
La tabella ci illustra in maniera chiara l’andamento dei due bonus.