Rinnovo Metalmeccanici, le richieste sindacali “vanno oltre il dovuto”

Le richieste avanzate da Fiom-Fim-Uilm con l’ipotesi di Piattaforma (scarica qui il PDF) per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica Industria “vanno oltre il dovuto”.

Non è per nulla sibillino l’intervento del Vicepresidente di Confindustria Brescia Roberto Zini, che sul quotidiano locale Giornale di Brescia commenta questa fase pre-negoziale che darà il via, tra breve, alla trattativa per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal.

Uno stralcio dell’articolo pubblicato su “Giornale di Brescia”

Ma vediamo quali sono, per il momento, le posizioni in campo in vista del rinnovo del contratto che scadrà il 30 giugno 2024 e vede i sindacati incalzare le aziende metallurgiche con una richiesta di 280 euro sui minimi tabellari. Più ulteriori rinvendicazioni su welfare e diritti.

La posizione di Fim-Fiom-Uilm per il rinnovo 2024-2027

La posizione dei sindacati metalmeccanici, espressa con il documento contenente la piattaforma rivendicativa, è chiara e si può sintetizzare in questi punti:

  • conferma del modello contrattuale esistente, specie per ciò che riguarda il rinnovo della parte economica (clausola di garanzia);
  • adeguamento dei minimi di 280 euro al livello C3, ex 5a categoria;
  • 700 euro di elemento perequativo, per chi non ha accordi aziendali sui premi;
  • welfare aziendale ad un minimo di 250 euro;
  • aumento della contribuzione MetaSalute di ulteriori 4 euro;
  • orario settimanale a 35 ore a parità di salario.

Le prime dichiarazioni degli Industriali

E’ presto per poter riassumere al momento la posizione degli industriali riuniti in Federmeccanica e Assistal rispetto alle rivendicazioni dei sindacati. Tuttavia una prima indicazione arriva dal commento degli esponenti confidustriali della provincia di Brescia, uno dei territori più rappresentativi del settore.

Seppur prudente, “nei prossimi giorni avrò un confronto con altri imprenditori bresciani che operano nel settore metalmeccanico”, il vicepresidente di Confindustria Brescia Roberto Zini si lascia andare ad un primo commento. Le richieste sindacali “al momento [..] vanno oltre il dovuto. Vanno anche oltre il “patto per la fabbrica” che da anni condividiamo con il
sindacato”.

Più precisamente sulla richiesta di 280 euro, l’esponente confindustriale ricorda che nell’attuale contratto “dei metalmeccanici «sono già riconosciuti incrementi salariali significativi per il recupero dell’inflazione (circa 120 euro, ndr)”. Chiaro il riferimento all’incremento di 123,40 euro riconosciuto ai lavoratori a partire dallo scorso giugno in forza della clausola di garanzia. Clausola che i sindacati mirano a conservare.

C’è poi il tema della flessibilità che per Confindustria può essere meglio gestito a livello aziendale, dove si può anche distribuire la ricchezza e quindi sottoscrivere gli accordi sui premi di risultato.

“Ora esamineremo la piattaforma presentata dal sindacato – aggiunge al quotidiano bresciano il vicepresidente provinciale Fabio Astori, che in Federmeccanica è componente del Consiglio Generale , e presto ne daremo riscontro nel rispetto delle regole e riaffermando la funzione del contratto nazionale di fornire garanzie economiche e normative”.