La protesta sindacale proclamata per il 23 febbraio non fermerà solo il mondo della Scuola ma anche gli altri settori pubblici.
Tra questi anche gli uffici e le attività dell’Inps che quotidianamente movimentano centinaia di migliaia di prestazioni sociali. A rischio anche gli appuntamenti calendarizzati dagli utenti che hanno chiesto l’assistenza degli impiegati delle sedi.
L’annuncio arriva direttamente dall’Istituto di Via Ciro Il Grande con un messaggio apparso all’interno dei sito e App ufficiali.
“Per l’intera giornata di venerdì 23 febbraio 2024”, scrive Inps, “le organizzazioni sindacali AI Cobas, FAO Federazione Autisti Operai, LMO Lavoratori Metalmeccanici Organizzati, SGC Sindacato Generale di Classe, SI Cobas, Slaiprolcobas e SOA Sindacato Operai Autorganizzati hanno indetto uno sciopero generale in tutti i settori lavorativi pubblici e privati”.
Ecco il testo del messaggio:
I disagi – continua la nota – sono possibili “in relazione all’eventuale partecipazione dei dipendenti INPS allo sciopero”.
La ridotta attività potrebbe rallentare anche le lavorazioni delle domande e le disposizioni di pagamento delle prestazioni, tra cui l’Assegno di Inclusione. Il “nuovo Reddito di Cittadinanza” sarà pagato il 27 febbraio ma, come già visto seguirà gli esiti delle lavorazioni che partiranno proprio il 23 febbraio.