L’Assegno di Inclusione è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale che dallo scorso gennaio ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. Proprio come quest’ultimo, spetta un solo assegno a famiglia.
Tuttavia, l’assegno di Inclusione non è una prerogativa assoluta delle famiglie composte da più persone. Anche i single possono beneficiarne, se ne rispettano i requisiti e le condizioni. Vediamo.
Come disposto dal decreto Lavoro, l’Assegno di Inclusione spetta ai nuclei familiari in cui è presente almeno un soggetto:
Se rispettano anche tutti gli altri requisiti di legge, questi soggetti possono avere l’Assegno di Inclusione. Fare parte di un nucleo familiare composto da più persone non è un requisito essenziale, pertanto anche i single possono accedervi.
Alla luce di quanto detto, i single possono quindi accedere all’Assegno di Inclusione. Naturalmente occorre che siano rispettati tutti i requisiti di legge.
Inoltre, affinché i single possano beneficiare della misura bisogna che rispettino necessariamente almeno una delle seguenti condizioni:
Potrà quindi avere l’assegno di Inclusione un soggetto disabile che vive solo, così come una persona di 62 anni che abita da sola. Anche nel caso in cui quest’ultima viva con un figlio maggiorenne, senza il coniuge, potrà avere accesso all’AdI. Infine, potrà beneficiare del sussidio anche una persona vittima di violenza di genere in carico ai servizi sociali o sociosanitari.
Anche se rispetta le condizioni sopra elencate, il single non ha diritto all’Assegno di Inclusione se risulta disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni. Fanno eccezione le dimissioni per giusta causa nonché le risoluzioni consensuali del contratto di lavoro.
Il single che non è né disabile, né ultra 60enne, né svantaggiato, né minorenne può comunque richiedere il Supporto Formazione e Lavoro da 350 euro mensili. Anche in questo caso, fatto salvo il possesso dei requisiti.