Aumentano le pensioni nette con il mese di marzo. Un annuncio in piena regola quello di Inps, che col messaggio n. 755 del 20 febbraio 2024, ha fornito le indicazioni per l’applicazione della nuova riforma fiscale sulle prestazioni previdenziali.
Ma attenzione, la riforma Irpef ha una durata limitata al 2024. Vediamo i dettagli.
Sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, o redditi da pensione, si applicherà uno nuovo prelievo fiscale:
La novità rispetto al precedente regime – a valere per il solo 2024, salvo proroghe – è che nella fascia 15.000-28.000 il prelievo sarà del 23% in luogo del 25%. Generando un maggior importo netto disponibile.
Due punti percentuali in meno a decorrere dal 1° gennaio 2024 che non sono stati applicati nelle pensioni di gennaio e febbraio. Pertanto a marzo ci saranno anche gli “arretrati”, cioè gli importi netti derivanti dalla non applicazione delle nuove aliquote Irpef (il cd. conguaglio fiscale).
Ma come detto la novità è prevista solo per chi ha pensioni che si collocano nella fascia 15.000-28-000 euro. Per gli altri, da punto di vista fiscale, nulla è cambiato.
Inps ha fatto sapere che sul cedolino di marzo 2024 – disponibile da qualche giorno – , è riportata la seguente annotazione: “Da questa mensilità la tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni IRPEF del d.lgs. 216/2023”.