Rinnovo CCNL industria alimentare, si decide tutto nelle prossime ore. La trattativa per il rinnovo del contratto prosegue senza sosta ma questa volta le rappresentanze datoriali e i sindacati sembrano essere uniti per raggiungere un accordo. L’ultimo, firmato nel 2020, è scaduto a novembre.
Il negoziato per il rinnovo del CCNL dell’industria alimentare è in corso da martedì 27 aprile e coinvolge circa 400.000 addetti ai lavori, riuniti sotto 14 associazioni sindacali (Unionfood, Ancit, Anicav, Assica, Assobibe, Assitol, Assobirra, Assolatte, Federvini, Mireacqua, Unaitalia e le tre Assalzoo, Assocarni e Italmopa che si sono aggiunte dopo e hanno dato vita a una nuova sigla, Federprima).
Secondo quanto trapela dal tavolo di confronto, sembra che il nuovo accordo assuma una durata quadriennale.
Manca ancora un parere comune sul trattamento economico complessivo, tuttavia è stato confermato il trattamento minimo deciso durante gli incontri di inizio febbraio: si tratterà di un incremento di 214 euro. Una cifra abbastanza al di sotto dei 300 euro di aumento che chiedevano in principio i sindacati dei lavoratori.
Ancora aperta la discussione sul rafforzamento dei principali istituti di welfare.
Resta da sciogliere anche il nodo dell’orario di lavoro: gli operai dell’industria alimentare chiedono la riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 36 ore settimanali. Naturalmente a parità di salario e rimodulando le riduzioni già previste per i turnisti.
Una richiesta, questa, che nasce per dare una spinta all’occupazione ma soprattutto per migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro, esigenza che accomuna sempre più impiegati di ogni settore.