Al centro della piattaforma sindacale per il rinnovo del CCNL per i lavoratori Metalmeccanici delle aziende industriali c’è la richiesta di un aumento economico del 16%. Lo spiega il Segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia, al quotidiano on-line Bergamo News.
Il CCNL va a scadenza a fine giugno 2024 ma il “pre-trattativa” è già caldo. Prima la presentazione del documento con le rivendicazioni dei lavoratori, annunciato da Fiom-Fim-Uilm. Poi le prime reazioni da parte degli Industriali bresciani che hanno bollato le richieste esagerate, “oltre il dovuto” è stato detto. Le principali critiche vengono mosse alla richiesta salariale di 280 euro di aumento per il triennio e la riduzione dell’orario settimanale a 35 ore, a parità di salario.
Dalle associazioni confindustriali firmatarie solo una reazione composta. Federmeccanica, la più grande organizzazione di rappresentanza delle aziende industriali, con una nota ha fatto sapere “darà riscontro alla piattaforma con le modalità opportune conformemente a quanto previsto dalle procedure previste dal Ccnl; opererà nel rispetto delle regole confederali e contrattuali di categoria vigenti; riafferma la funzione del Ccnl di fornire garanzie economiche e normative”.
La Federazione guidata da Federico Visentin ricorda anche che gli accordi in corso già danno una risposta positiva ai lavoratori “per effetto del recupero ex post dell’Ipca sono stati e vengono riconosciuti incrementi salariali significativi”. “Rimane fermo – aggiunge – il principio della distribuzione della ricchezza dove è stata prodotta e dopo che è stata prodotta“, affermazione che rimette al centro della scena il salario di produttività, altra componente importante della retribuzione.
Con delle richieste così dirompenti la trattativa non può che rischiare di allungarsi più del dovuto. “Nella seconda metà di aprile presumibilmente partirà la trattativa – fa sapere Roberto Benaglia – , che sappiamo già sarà lunga“. Ma dal sindacato con sembrano mollare: il cuore del rinnovo è l’adeguamento del potere di acquisto per i lavoratori.
“Sicuramente il tema salario è primario – sottolinea il Segretario Generale Fim-Cisl – , soprattutto in un’epoca di alta inflazione ed erosione del potere d’acquisto: stiamo proponendo un contratto che porterà a un aumento di oltre il 16% delle buste paga e credo che siamo sulla strada giusta per far pagare di più il lavoro dei metalmeccanici. Ma proponiamo anche un ammodernamento del welfare, affrontando anche la grande sfida degli orari di lavoro: se le fabbriche cambiano modo di produrre, dobbiamo ridurre e rimodulare gli orari di conseguenza, per renderle più produttive e con un lavoro che sia più sostenibile. C’è poi tutto il tema delle competenze: il lavoratore deve avere il diritto a competenze maggiori, su digitalizzazione e intelligenza artificiale ad esempio. Devono essere preparati per non esserne travolti.