Arretrati NoiPA, a chi spettano in caso di decesso del dipendente?

Con il mese di marzo 2024 saranno pagati gli arretrati a oltre 1.200.000 dipendenti del Comparto Scuola.

Con un numero così elevato di partite da elaborare, è inevitabile che, dal 2022 ad oggi qualche dipendente sia venuto a mancare.

Cosa succede in questo caso?

La “gestione eredi” di NoiPA

NoiPA, quando elabora gli arretrati, provvede all’emissione anche nel caso che la partita sia chiusa perché il dipendente è andato in pensione.

Ma cosa accade se il dipendente è deceduto?

Se il dipendente è deceduto in servizio, NoiPA non emette l’arretrato mentre, nel caso il dipendente sia mancato successivamente al collocamento in pensione, NoiPA emette l’ordinativo non essendo a conoscenza del decesso del dipendente.

In questo caso, di norma, la banca storna lo stipendio che torna nel bilancio dello Stato.

Il pagamento degli arretrati agli eredi, in questi casi, è di competenza delle Ragionerie Territoriali dello Stato che operano su una procedura dedicata proprio su NoiPA, che si chiama “gestione eredi“.

Decesso del dipendente del Comparto Scuola: cosa spetta agli eredi?

In caso di morte del dipendente agli eredi spettano i seguenti emolumenti:

  • retribuzione maturata e non riscossa;
  • rateo di tredicesima maturato;
  • Indennità sostitutiva di mancato preavviso;
  • Indennità sostitutiva ferie non fruite;
  • Trattamento di Fine Servizio o Trattamento di Fine Rapporto

In caso gli eredi siano coniuge o figli, lo stipendio spetta per tutto il mese in quanto la pensione indiretta decorre dal primo giorno del mese successivo.

(art. 4 DPR 30 giugno 1972 n. 423)

In caso di decesso di dipendente statale in attività di servizio è corrisposta al coniuge superstite non separato legalmente per sua colpa o, in mancanza, ai figli, con le modalità di cui all’art. 14 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1970, n. 1079, l’intera mensilità del trattamento economico spettante alla data di morte.
Nel caso previsto dal precedente comma la decorrenza della pensione, ai fini del pagamento, ha inizio dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del dante causa.

L’indennità di mancato preavviso

Particolare approfondimento merita l’Indennità Mancato Preavviso prevista dall’art. 2121 del codice civile.

L’indennità mancato preavviso spetta solamente ai dipendenti contrattualizzati (Ministeri, Scuole, Sanità, Enti Locali).

L’indennità mancato preavviso non va nell’asse ereditario in quanto trattasi di somme “iure proprio”.

Viene corrisposta, pertanto, anche in presenza di rinuncia all’eredità.

L’indennità mancato preavviso viene corrisposta nella misura di:

  • due mensilità se ha il dipendente aveva un’anzianità inferiore a 5 anni;
  • tre mensilità nel caso di un’anzianità fino a 10 anni;
  • quattro mensilità per un’anzianità di servizio superiore ai 10 anni.

Decesso del dipendente: gli eredi devono fare domanda?

La risposta è sì.

La domanda va fatta presso il datore di lavoro (ufficio, scuola).

Non esistono modelli predefiniti per la domanda ma è necessario dichiarare:

  • i nominativi degli eredi;
  • il rapporto di parentela e/o di affinità con il de cuius;
  • codice fiscale degli stessi;
  • documento di identità;
  • coordinate bancarie (che devono necessariamente essere intestate a ciascun erede)
  • atto notorio da cui risulti se tra i coniugi sia stata o meno pronunciata sentenza di separazione o divorzio.

In caso di presenza di minori o di incapaci, è necessaria la delibera del Giudice tutelare.

Quali sono gli adempimenti del datore di lavoro?

Una volta ricevuta la domanda di rateo l’ufficio/scuola del dipendente deve emettere i seguenti provvedimenti:

  • decreto indennità sostitutiva mancato preavviso;
  • decreto pagamento indennità sostitutiva ferie non fruite.

I provvedimenti vanno trasmessi, per il pagamento, alla Ragioneria Territoriale dello Stato e non sono soggetti al controllo preventivo.

Mentre, come abbiamo detto, l’indennità sostitutiva di mancato preavviso viene pagata dalla RTS, il TFS o il TFR vengono pagati direttamente dall’INPS.

Il TFS o il TFR spettano agli eredi anche in caso di rinuncia all’eredità.

Qual è il trattamento contributivo e fiscale delle somme liquidate agli eredi?

Per la contribuzione, NoiPA versa all’INPS la contribuzione del de cuius.

Agli eredi, invece, viene rilasciata un Certificazione Unica dove gli emolumenti liquidati sono tassati alla fonte del 23% (aliquota marginale).

I redditi percepiti a titolo di rateo non devono essere presentati in dichiarazione dei redditi.