Stipendi NoiPA marzo, accredito di Importi più bassi di quelli visualizzati

Gli stipendi che NoiPA emette nel mese di marzo di ogni anno potrebbero essere soggetti ad una sforbiciata da parte della Banca del dipendente. Quindi l’importo accreditato potrebbe essere inferiore rispetto a quanto indicato nel cedolino stipendiale.

Ma tale procedura è regolare?

La banca può sforbiciare lo stipendio?

Occorre preliminarmente dire che, dal 1° ottobre 2016, è entrato in vigore il D.M. n. 343 che recepisce la Delibera Circ. n. 343 in materia di rapporti bancari.

Si tratta di disposizioni che hanno introdotto modifiche in materia di accredito o di addebito degli interessi riferiti a finanziamenti su carte di credito, scoperti di conto corrente, anticipi su fatture e contratti.

In particolare il provvedimento abolisce l’anatocismo bancario, vale a dire che gli interessi passivi non possono produrre altri interessi passivi.

Quindi solo chi ha avuto o ha il conto corrente in rosso può essere assoggettato al taglio dello stipendio prima dell’accredito nel conto corrente..

L’abolizione dell’anatocismo bancario è a favore dei correntisti?

, è così e cercheremo di spiegarlo con parole semplici anche se, paradossalmente, vedersi accreditata una somma inferiore a quella spettante potrebbe far pensare il contrario.

Con l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 343/2016, gli interessi passivi devono essere conteggiati separatamente dal capitale e divengono esigibili solo trascorsi circa due mesi – cioè dal 1° marzo dell’anno successivo.

La banca non può addebitare sul conto corrente gli interessi passivi prima del 1° marzo.

L’addebito degli interessi passivi

Una volta divenuti esigibili gli interessi passivi il 1° marzo, la banca non è autorizzata ad addebitarli sul conto del cliente, ma dovrà acquisire una specifica autorizzazione preventiva.

In presenza di questa autorizzazione, per i soggetti il cui conto è negativo, cioè in rosso, la banca è legittimata ad applicare l’anatocismo.

Gli interessi passivi maturati al 31 dicembre dell’anno precedente vengono, dal 1° marzo capitalizzati e, dunque, da quel momento sul debito complessivo matura l’interesse debitore.

Attenzione alle autorizzazioni che diamo alle Banche

Quindi bisogna fare attenzione ai documenti che la banca ci fa firmare. Se autorizziamo la banca ad addebitare gli interessi sul conto, come abbiamo visto, gli interessi saranno addebitati il 1° marzo.

Se il conto è in attivo, la banca, sempre il 1° marzo, procederà ad addebitare gli interessi passivi sul conto compensandoli con l’attivo.

Se il conto è in passivola banca non può procedere con la compensazione legale, diversamente si produrrebbero ancora interessi su interessi.

Le strade che la banca potrebbe intraprendere in questo caso sono due:

  • avviare la procedura di messa in mora del cliente;
  • Concordare contrattualmente che i fondi accreditati sul conto della banca e destinati ad affluire sul conto del cliente sul quale è regolato il finanziamento siano utilizzati per estinguere il debito da interessi.

Quindi riassumendo in parole semplici, soltanto se il conto è in rosso potrebbe verificarsi l’ipotesi di un accredito dello stipendio “tagliato” alla fonte degli interessi passivi dovuti alla banca.