L’Assegno Unico di marzo potrebbe non superare i 57 euro se nei mesi scorsi non si è provveduto ad aggiornare l’ISEE 2024. Com’è noto, l’importo mensile della prestazione per i figli a carico varia in base a vari fattori, tra i quali rientra l’ISEE.
È la soglia ISEE del nucleo familiare, infatti, a stabilire qual è la somma mensile alla quale il richiedente ha diritto in base al numero e all’età dei figli a carico.
Per presentare il nuovo l’ISEE c’era una scadenza, quella del 29 febbraio. Vediamo cosa rischia chi non l’ha rinnovato per tempo.
L’Assegno Unico è una prestazione che INPS riconosce a tutti coloro i quali abbiano figli a carico fino a 21 anni, o senza limiti di età in caso di figli affetti da disabilità. Spetta a prescindere dall’ISEE. Ciò significa che anche chi non presenta l’ISEE ha diritto all’Assegno Unico.
Tuttavia, solo chi presenta l’ISEE riceverà un importo mensile adeguato alla propria situazione economica. Senza il rinnovo dell’ISEE, infatti, c’è il rischio di beneficiare di un importo inferiore a quanto spetterebbe se avessimo aggiornato l’indicatore economico. Gli importi sono riportati tutti in questa tabella.
Facciamo un esempio pratico. Un genitore che ha un ISEE entro i 17.090,61 euro e un figlio di 10 anni ha diritto a 199,40 euro al mese (l’importo massimo per i figli minorenni). Ma se tale genitore non presenta l’ISEE riceverà solo 57 euro per il figlio a carico, ossia l’importo mensile che spetta a chi ha un ISEE più alto di 45.574,96. In questo caso, la perdita mensile è pari a 142,40 euro.
Lo stesso discorso vale per un figlio maggiorenne. Se l’ISEE non supera i 17.090,61 euro, per un figlio maggiorenne (sotto i 21 anni e non disabile) spettano 96,90 euro. Ma se non si rinnova l’ISEE, INPS paga solo 28,50 euro: 68,40 euro in meno al mese rispetto a quanto si avrebbe diritto.
Per fortuna c’è ancora tempo per rimediare. Ciò che non si avrà a marzo non andrà perso per sempre: se si rinnova l’ISEE entro il 30 giugno 2024, infatti, INPS riconosce gli arretrati.
In pratica, INPS riconosce l’importo minimo mensile finché il richiedente l’Assegno Unico non aggiorna l’ISEE, ma non appena lo rinnova gli riconosce tutto ciò che gli spetta a partire dal mese di marzo 2024, anche le somme arretrate. A patto, come detto, che il nuovo ISEE venga presentato entro il 30 giugno. Lo specifica il messaggio INPS n. 15 del 2 gennaio 2024. Chi rinnova l’ISEE dal 1° luglio invece perde il diritto agli arretrati.
Chi intende affrettarsi può utilizzare il modello ISEE precompilato con i dati condivisi con l’INPS dall’Agenzia delle Entrate, disponibile sul sito istituzionale dell’Istituto Previdenziale.