I tecnici di allevamento, quelle figure che forniscono qualificata assistenza agli allevatori di animali al fine di ottenere produzioni di qualità o di migliorarle, hanno diritto al pensionamento anticipato.
E’ quanto chiedono FAI CISL, FLAI CGIL, UILA UIL e CONFEDERDIA congiuntamente con AIA-Associazione Italiana Allevatori, nell’ambito del recente accordo per il rinnovo del CCNL Allevatori, Consorzi ed Enti Zootecnici.
I lavoratori che hanno svolto negli anni lavori particolarmente faticosi e pesanti, cosiddetti usuranti, possono richiedere il pensionamento anticipato rispetto all’età ordinaria per la vecchiaia con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni ed un’età di 61 anni e 7 mesi.
Esiste una specifica lista delle qualifiche e condizioni lavorative che danno diritto al richiedere la pensione prima dell’età ordinaria. La prevede il Decreto Ministeriale 5 febbraio 2018.
Tra questi vi sono anche coloro che svolgano i lavori notturni e gli operai specializzati della zootecnica. Nonché gli operai non qualificati addetti alla cura degli animali, gli operai agricoli specializzati, qualificati e non qualificati.
L’intesa tra le parti sociali, attraverso un avviso comune, riconosce che rientrano nelle attività usuranti le mansioni svolte dai dipendenti delle Associazioni Allevatori che operano in qualità di Tecnici di Gestione Aziendale.
“Si tratta di lavoratori – scrivono i sindacati in una nota – che contribuiscono significativamente alla valorizzazione del patrimonio zootecnico nazionale e alla sicurezza alimentare, rilevando dati produttivi e riproduttivi per la filiera della carne e del latte con la loro qualificata e costante presenza nelle aziende zootecniche”.
Per le parti sociali occorre un intervento legislativo, da qui la richiesta al Ministro del Lavoro e a quello dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, onorevoli Marina Calderone e Francesco Lollobrigida, affinché intervengano.
I tecnici di allevamento svolgono compiti “particolarmente gravosi e anche in ore notturne riteniamo debba essere riconosciuta la gravosità della loro prestazione lavorativa”.