E’ il 16 aprile 2024 la prima data utile entro cui va rispettato l’obbligo di presentarsi ai Servizi Sociali.
Percepire l’Assegno di Inclusione porta i suoi vantaggi ma il Decreto ha fissato anche una serie di oneri, tra cui l’obbligo di presentarsi presso i Servizi Sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD.
Per avere l’erogazione dell’importo mensile dell’Assegno di Inclusione non basta avere i requisiti economico patrimoniali e reddituali (per CALCOLARE l’importo in automatico clicca qui), ma occorre anche sottoscrivere il PAD.
Nel patto di attivazione digitale del nucleo familiare, il cittadino deve indicare e certificare i propri contatti, che saranno poi utilizzati per le convocazioni da parte dei servizi che avvengono con SMS o EMAIL.
Una volta indicati i propri contatti, le convocazioni assumeranno valore legale a tutti gli effetti di legge anche per l’applicazione delle sanzioni per i casi di mancata risposta o mancata presentazione agli appuntamenti con Servizi Sociali.
Inps ha aperto la procedura per l’invio delle domande AdI il 18 dicembre 2023. A partire da questa data sono state centinaia di migliaia a inviare l’istanza e a sottoscrivere il PAD – Patto di Attivazione Digitale, per sé e per il proprio nucleo familiare.
Le regole dell’Assegno di Inclusione sono chiare: entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD occorre presentarsi ai Servizi Sociali, pena la sospensione della misura di sostegno.
Per chi ha sottoscritto il PAD il 18 dicembre 2023 i 120 giorni si esauriscono il 16 aprile 2024. E così via via nei successivi giorni di aprile per chi lo ha sottoscritto dopo il 18 dicembre.
Ai Servizi Sociali occorre presentanza senza convocazione. Quindi spontaneamente. Sì perchè è il PAD firmato tramite piattaforma SIISL che ha valore legale “di convocazione”.
Con il consenso prestato sul PAD, sottolinea il Ministero del Lavoro in uno dei suoi documenti, “ci si impegna inoltre ad incontrare per un primo appuntamenti i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione”.
Ma non finisce qui. A seguire i percettori non attivabili al lavoro dovranno presentarsi ai Servizi Sociali o ai Patronati ogni 90 giorni per aggiornare la propria posizione. Se invece il beneficiario è stato convocato ma non si presenta, senza giustificato motivo, scatta la decadenza dal sussidio.