Siamo arrivati a marzo inoltrato ma ancora alcuna notizia ufficiale trapela da NoiPA circa il pagamento del Bonus mamma.
Poiché il silenzio, le cose non dette e lo scorrere lento ma inesorabile del tempo ci portano verso una interpretazione univoca delle decisioni che NoiPA dovrà fare per poter effettuare il pagamento del bonus entro maggio.
Saranno le Ragionerie Territoriali dello Stato che provvederanno ad inserire le domande previste dalla circolare INPS n. 27 del 31 gennaio 2024.
Per tutti gli altri dipendenti non amministrati dalle Ragionerie Territoriali dello Stato provvederanno all’inserimento gli uffici che gestiscono il trattamento economico del personale.
Il personale interessato può presentare un Modulo di domanda in PDF cliccando qui.
Una volta compilata la domanda, la stessa va spedita, a cura della propria segreteria, alla Ragioneria Territoriale dello Stato per l’inserimento allegando copia di un documento di identità della dipendente che firma la domanda.
L’operatore della RTS provvederà ad inserire i codici fiscali dei figli nella sezione NoiPA dedicata ai familiari a carico in “gestione anagrafica”.
A questo punto il NoiPA si collega con l’anagrafe tributaria per controllare se il codice fiscale sia presente.
In caso di un codice fiscale errato non sarà possibile effettuare l’inserimento del familiare e il bonus non potrà essere riconosciuto.
Una volta provveduto all’inserimento dei codici fiscali l’operatore disabilita il “Bonus Meloni”, ovvero la decontribuzione già percepita che viene tolta dagli arretrati che saranno corrisposti.
Il Bonus Mamma consiste in una decontribuzione pari a 3.000 euro lordi annui.
Ricordiamo che il rimborso contributivo di 3 mila euro:
In base a queste variabili, abbiamo elaborato questa tabella che prende a riferimento l’importo mensile dello stipendio lordo.
Abbiamo ipotizzato che il bonus mamma sia pagato a mese maturato (cioè il mese dopo) e che il primo mese di pagamento sia il mese di maggio.
A maggio 2024 saranno quindi pagate 4 mensilità arretrate previo assorbimento dell’eventuale decontribuzione già erogata.
Gli importi indicati nella tabella sono al netto dell’IRPEF.
Saranno le mamme con i redditi più elevati ad avere maggiori benefici ma, nello stesso tempo, c’è da tener conto che, tra due anni, l’incremento del reddito inciderà anche sull’isee sul quale sono erogati i bonus sociali.