Arrivano a due i Comuni italiani che hanno approvato una Delibera di Giunta che stabilisce l’affidamento di servizi in appalto solo a condizione che il salario degli operai non scenda al di sotto dei 9 euro l’ora.
Dopo l’iniziativa del Comune di Livorno dello scorso dicembre, la replica arriva da un altro Comune toscano. Stavolta si tratta del capoluogo.
La delibera per stabilire un salario minimo in tutti gli appalti del capoluogo toscano arriva dalle assessore a Welfare ed Educazione Sara Funaro e al Lavoro Benedetta Albanese.
E così, dopo l’approvazione della Giunta in data 19 marzo, anche il Comune di Firenze stabilisce che nessuno dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora negli appalti in cui il Comune è stazione appaltante.
Il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella (PD), affida ai social il suo entusiasmo:
Anche a Firenze, quindi, nessun operaio impiegato negli appalti comunali di opere e servizi potrà guadagnare meno di 9 euro l’ora.
«Firenze è la prima città ad applicare il salario minimo in tutti gli appalti del Comune […] Con questa delibera il Comune di Firenze garantisce che non vengano attivati contratti pirata: imporremo nei bandi l’applicazione solo dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e verificheremo tutti i contratti già in essere» ha fatto sapere l’assessora Funaro, candidata sindaco del PD alle prossime elezioni.
A differenza di quanto fatto sapere dal Comune però Firenze non è la prima città d’Italia ad applicare un salario minimo di 9 euro per gli operai degli appalti comunali. Non serve andare molto lontano: a Livorno, i lavoratori del Comune e degli appalti comunali godono già di un salario di 9 euro l’ora grazie all’emendamento votato dal Consiglio Comunale lo scorso dicembre.