La Carta di Inclusione permette di accumulare l’importo ricevuto a titolo di Assegno di Inclusione? Quest’ultimo è il sussidio che dallo scorso gennaio ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, tuttavia ci sono delle differenze tra le due misure.
In primis, la platea dei beneficiari. L’Assegno di Inclusione spetta solo alle famiglie in cui ci sono soggetti disabili, over 60, minorenni o in condizione di svantaggio. Molte meno quindi rispetto a quelle che potevano contare sul RdC, nonostante resti invariato il limite ISEE per accedervi (9.360 euro).
Un’altra differenza, sostanziale, riguarda la possibilità di accumulo. Vediamo.
La carta di inclusione è lo strumento di pagamento dell’Assegno di Inclusione. Ogni mese, INPS la ricarica con l’importo a cui la famiglia (o il singolo componente, se è stata richiesta una carta per ogni membro) ha diritto. I tecnici di TuttoLavoro24.it hanno realizzato un CALCOLATORE dell’Assegno di Inclusione da usare per conoscere l’importo in anticipo.
La carta RdC non consentiva l’accumulo: ogni mese quindi prima della ricarica successiva l’importo andava speso tutto. Altrimenti si incappava nella decurtazione del 20% dell’importo caricato la volta dopo.
Tale divieto però sembra che non valga per l’Assegno di Inclusione. Da nessuna parte, infatti, è stabilito che l’importo caricato sulla carta di inclusione abbia una scadenza, oppure che l’accumulo sia vietato. La normativa di riferimento non ne fa alcun accenno.
Non si sa se sia una cosa voluta oppure una vera e propria svista dell’ente governativo. Fatto sta che non c’è un termine per consumare l’importo pagato a titolo di assegno di Inclusione.
A questo punto, quindi, può essere utile capire come va consumato l’Assegno di Inclusione, ossia cosa si può comprare e cosa no.
La lista degli acquisti consentiti è un altro dei punti in comune tra l’AdI e il Reddito di Cittadinanza. Con la Carta di inclusione si può:
Anche la lista degli acquisti vietati con la carta AdI non è cambiata.