I dipendenti della Scuola e di alcune altre categorie hanno ricevuto, per vari motivi, compensi arretrati nel mese di marzo.
I compensi in più percepiti a marzo faranno diminuire gli stipendi di aprile?
Nel caso in cui, nel mese di marzo venga superata la soglia – lordo previdenziale – di 2.692 euro si perde il diritto alla decontribuzione (Bonus Meloni).
In questo articolo, controllando il cedolino (o i cedolini) di marzo controlleremo se avremo ancora diritto al bonus.
I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate hanno percepito, nel mese di marzo 2024, il premio di produttività dell’anno 2021.
La dipendente che ci ha gentilmente mandato il cedolino, nel mese di marzo ha ottenuto la decontribuzione di 161,38 euro relativa al mese di febbraio.
Poiché nel mese di marzo ha percepito un premio di 3.054,38 è evidente che nel mese di aprile la stessa dipendente non avrà diritto alla decontribuzione del 6%.
Più difficile, per il Comparto Scuola, controllare se si ha diritto alla decontribuzione nel mese di marzo.
Prendiamo il cedolino ordinario di marzo:
Questa insegnante nel cedolino ordinario di marzo ha un imponibile previdenziale di 1.961,85.
Nello stesso mese di marzo ha percepito una decontribuzione di 117,09 euro (indicata nella freccia rossa)
Ne avrà diritto anche ad aprile?
Apriamo a questo punto il cedolino degli arretrati:
Nel cedolino degli arretrati abbiamo cerchiato in rosso l’importo di 281.36.
L’importo di 281,36 non è l’imponibile previdenziale ma l’imponibile fiscale.
Per calcolare l’imponibile previdenziale è necessario dividere l’imponibile fiscale per il coefficiente 0,9085.
Quindi 281,36 : 0,9085 = 309,70
Se andiamo a sommare 309,70 a 1.961,85 troviamo un imponibile previdenziale erogato a marzo 2024 di 2.271,55.
La dipendente quindi, nel mese di marzo ha diritto alla decontribuzione.
Il 6% di 2.271,55 è 136,29, decontribuzione che sarà erogata ad aprile, maggiore rispetto a quella erogata a marzo.