Assegno di Inclusione, c’è la ricarica di marzo: come spenderla e scadenza

È arrivato puntuale il pagamento dell’Assegno di Inclusione di marzo. I beneficiari hanno trovato la ricarica sulla carta nella giornata di mercoledì 27 marzo, come anticipato e annunciato da INPS nel messaggio n. 835 del 26 febbraio.

Vediamo chi ha interessato e come spendere l’importo sopra caricato.

Ricarica Assegno di Inclusione marzo

Per erogare l’Assegno di Inclusione INPS ha deciso di seguire lo stesso calendario usato per le ricariche del Reddito di Cittadinanza.

D’altronde AdI è uno dei due sussidi che ha sostituito il RdC, insieme al Supporto Formazione e Lavoro. Quest’ultimo spetta ai cittadini tra i 18 e i 59 anni in grado di lavorare. L’Assegno di Inclusione, invece, è riconosciuto alle famiglie in cui ci sono soggetti disabili, over 60, minorenni o in condizione di svantaggio. Per averlo serve, tra le altre cose, un ISEE inferiore a 9.360 euro.

Tornando al calendario, il giorno prefissato da INPS per erogare l’Assegno di Inclusione di marzo era mercoledì 27. Le previsioni sono state rispettate, come si vede dalla Carta di Inclusione virtuale di un percettore:

Accrediti arrivati puntuali grazie a una partenza delle lavorazioni altrettanto puntuale: INPS ha avviato le operazioni lo scorso 22 marzo.

Carta di Inclusione, cosa comprare?

Come possono essere spesi i soldi caricati sulla Carta di Inclusione, che ricordiamolo, non hanno scadenza e possono essere cumulati. Con la carta di inclusione si può:

  • pagare le utenze domestiche presso gli Uffici Postali (con bollettini o MAV postali), usufruendo anche delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate;
  • prelevare contante fino a un limite di 100 euro moltiplicato per la scala di equivalenza;
  • effettuare acquisti di beni e servizi presso i POS degli esercizi commerciali in Italia convenzionati con il circuito Mastercard che rientrano nelle categorie di spesa previste dalla normativa di riferimento;
  • effettuare un bonifico mensile per pagare la rata dell’affitto oppure per pagare l’intermediario che ha concesso il mutuo.

Dalla lista degli acquisti consentiti sono esclusi quelli di beni voluttuari, ossia non necessari. Rientrano tra questi gli alcolici, le sigarette, i gioielli, le pellicce, le armi e i giochi che prevedono vincite in denaro. L’elenco completo lo ha stilato il Ministero del Lavoro.

Per quanto riguarda le consumazioni presso bar e ristoranti, invece, occorre fare attenzione: la normativa non si esprime al riguardo. Queste non rientrano tra i servizi di prima necessità (a una cena in pizzeria si può rinunciare), tuttavia vi si possono acquistare anche beni di bisogno primario (es. una bottiglietta d’acqua). Tutto dipenderà quindi dal tipo di consumazione effettuata e dall’abilitazione o meno del POS dell’esercizio commerciale.