Non c’è rinnovo contrattuale per i 240.000 lavoratori dipendenti delle aziende della distribuzione moderna e organizzata, ma solo un acconto di 70 euro. I dipendenti di grandi aziende come IKEA, Carrefour, Leroy Merlin, Tecnomat, Zara, ecc. non potranno quindi contare sull’aumento di 240 euro al pari di tutti gli altri lavoratori del Commercio e Servizi.
Il CCNL della GMO sottoscritto da Federdistribuzione e i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil è scaduto da oltre 4 anni. Le aziende continuano a negare il rinnovo rilanciando ancora su temi come flessibilità e contratti a termine.
E così i sindacati hanno rotto le trattative e proclamato una giornata di sciopero per il 30 marzo. Per placare gli animi – e affossare la mobilitazione sindacale – Federdistribuzione ha deciso di erogare dal prossimo 1° aprile un acconto economico di 70 euro ai lavoratori inquadrati al 4° Livello.
La scelta unilaterale di erogare l’acconto di 70 euro, che raggira le relazioni sindacali e gli accordi, non è stata presa bene dai sindacati che con un comunicato denunciano “Federdistribuzione è irresponsabile”. Peraltro l’acconto di 70 euro al 1° aprile 2024 si aggiunge all’acconto di 30 euro erogato dallo scorso 1° aprile. Per un totale di 100 euro di acconto.
Insomma anziché rinnovare il CCNL e onorare gli accordi le grandi aziende dello shopping che richiamano quotidianamente milioni di clienti preferiscono erogare gli acconti così da tenere aperto lo scambio negoziale in vista della chiusura finale della vertenza. Ma i sindacati non sembrano essere disponibili a fare sconti.
“Al tavolo della Distribuzione Moderna Organizzata (DMO) – scrivono i sindacati – ci sono solo arroganza, precarietà, sottoinquadramenti e flessibilità incontrollata“, si pensa solo a “mortificare il rinnovo del Contratto Collettivo in una logica di scambio tra aumento salariale e un peggioramento delle condizioni di lavoro”.
Questo il comunicato: