Detassazione per Aumenti salariali del CCNL Metalmeccanici

Il contratto collettivo dei lavoratori metalmeccanici si avvicina a scadenza il prossimo 30 giugno e i sindacati puntano al rinnovo con una richiesta di incremento salariale di 280 euro per 3 anni.

Ma secondo il Segretario Generale Fiom Michele De Palma non basta. Occorre che il Governo intervenga sul fronte della detassazione. Le misure messe in campo finora con gli esoneri contributivi non aiutano realmente contro l’inflazione e il rialzo reale dei prezzi.

Detassare i salari Metalmeccanici, detassare i salari di tutti

Gli interventi messi in campo dal Governo per ridurre il cuneo contributivo dei lavoratori dipendenti stanno portando ad un rialzo parziale degli stipendi. Tuttavia, trattandosi di di Bonus contributivi, come il Bonus Meloni (fino a 160 euro mensili) e il Bonus Mamma (fino a 250 euro mensili), la quota “percepita” fa innalzare l’imponibile fiscale. E così lavoratrici e lavoratori si ritrovano a pagare più tasse. Ma anche a beneficiare di importi più bassi di Assegno unico per i figli a carico, come visto in questo articolo.

I sindacati chiedono da mesi di rivedere questo meccanismo e di intervenire non sull’abbassamento dei contributi (o comunque non solo sui contributi) ma anche riducendo la pressione fiscale.

Il Governo detassi gli aumenti del CCNL

La richiesta ritorna al centro dell’attenzione mediatica dopo le ultime dichiarazioni del Segretario Generale Fiom, che intervistato da AlaNews.it punta il dito direttamente su Meloni & C. ‘colpevoli’ di un intervento legislativo che non tutela davvero il salario dei lavoratori.

Il poter di acquisto dei lavoratori metalmeccanici è salvaguardato dal contratto nazionale – sottolinea De Palma -, “quello che invece non sta facendo il Governo è detassare gli aumenti del contratto nazionale che invece servirebbero per garantire il poter di acquisto dei lavoratori”.

La richiesta del sindacato è chiare e peraltro circoscritta non all’intero salario nazionale (e alle sue componenti) ma quantomeno “agli aumenti”. Insomma si chiede che almeno gli incrementi salariali che arriveranno da qui ai prossimi mesi, per effetto degli accordi sindacali nazionali, siano oggetto di agevolazione fiscale così da far salire il salario netto.