Smart Working, terminata la disciplina che dava la possibilità ai lavoratori del settore privato di lavorare da casa senza un accordo tra le parti, le aziende si organizzano per conto proprio.
Per non rinunciare al lavoro agile, di cui i lavoratori hanno apprezzato i benefici durante il periodo pandemico e post-pandemico, le singole aziende hanno deciso di darsi internamente delle regole, così che accordandosi coi propri dipendenti si possa mantenere la possibilità di lavorare da casa.
Crédit Agricole Italia, per esempio, ha deciso di prorogare lo smart working per i lavoratori fragili per tutto il 2024. Anche per l’organico dei Ministeri arrivano iniziative di questo tipo.
Ogni Ministero ha deciso di regolare internamente la disciplina dello smart working, così da non dovervi rinunciare totalmente. Le regole sono contenute nel Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) di ogni dicastero.
I dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per esempio, potranno usufruire di un massimo di 10 giorni mensili di smart working, qualora sussistano determinate condizioni e compatibilmente con le esigenze organizzative della Struttura di appartenenza.
Come si apprende dal PIAO del MEF, tale modalità di lavoro è rivolta a tutto il personale in servizio presso le Strutture centrali e territoriali del Ministero, con contratto a tempo indeterminato o determinato. L’adesione ha natura consensuale e volontaria.
Secondo quanto previsto dalla nuova policy, l’Amministrazione deve garantire un’adeguata rotazione del personale che presta il lavoro in modalità agile e comunque per ogni lavoratore deve prevalere l’esecuzione della prestazione in presenza.
Anche il Ministero degli Affari Esteri, pur ribadendo che il lavoro in presenza deve prevalere, si è organizzato affinché i dipendenti possano ricorrere allo smart working e conciliare così la vita privata con quella lavorativa.
Come scritto nell’allegato H dell’apposito PIAO, l’accesso al lavoro agile avviene tramite la sottoscrizione di un accordo individuale tra il dipendente e il Capo dell’Ufficio I della Direzione Generale per le Risorse e l’Innovazione, preceduta dalla presentazione di un modulo di istanza per lo svolgimento di attività di lavoro in modalità agile. Verrà inoltre stilato un elenco di tutte le attività che potranno essere svolte in smart working.
Il Ministero si è anche dotato di 1.200 laptop da consegnare ai dipendenti che lavoreranno da casa.
A differenza di quanto predisposto dal MEF che fornisce specifiche indicazioni riguardo il numero massimo di giorni di smart working in un mese, il Ministero della Giustizia rimane sul vago.
Per quanto attiene i lavoratori fragili, infatti, il PIAO del Ministero prevede che «la valutazione in ordine al numero di giorni di lavoro agile che è possibile concedere ai fragili, anche in ragione delle patologie da cui sono affetti, è rimessa al responsabile dell’ufficio, che individuerà le misure organizzative che si rendono necessarie a tutela della loro salute, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza».
Una volta rientrato in ufficio, il lavoratore in smart working dovrà produrre un report analitico della propria attività svolta da casa.