L’ufficialità arriva direttamente da Flc-Cgil, il sindacato più rappresentativo nel comparto scolastico: parte lo stato di agitazione per dirigenti scolastici. Al centro dell’iniziativa una serie di rivendicazioni nei confronti del Ministero dell’Istruzione tra cui alcune che riguardano in particolare l’attuazione del PNRR nelle scuole.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR prevede una serie di investimenti di fondi europei ripartiti in sei missioni, tra cui solo 30,88 miliardi destinati al comparto Istruzione e ricerca.
La sua attuazione in Italia sta avvenendo molto lentamente, fino al punto che il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha anticipato che chiederrà di posticipare la sua completa attuazione oltre il 2026.
Lo stato di agitazione del personale dirigente, tra cui collaboratori, delegati e coadiutori del dirigente scolastico, comporta che sul territorio potrebbero essere avviate una serie di azioni sindacali come ad esempio la proclamazione di assemblee o altre iniziative sindacali. Non sembra vi siano all’orizzonte azioni che vadano a ridurre i servizi scolastatici per l’utenza.
Nella stessa, secondo quanto si apprende da Flc-Cgil, che in questa attività sembra essere – per ora – isolata, sono state enunciate tutte le rivendicazioni alla base della mobilitazione.
Ne vanno sottolineate in particolare otto:
L’iniziativa è stato formalizzata con una lettera inviata al Ministero del Lavoro e al Ministero dell’Istruzione. Il sindacato attende, a questo punto, l’apertura di un tavolo di confronto per trovare le soluzioni alle criticità rappresentate.