In questi giorni pervengono agli Uffici Stipendi delle Ragionerie Territoriali dello Stato numerose richieste di rinunce di adesione al Fondo Espero del personale assunto a tempo indeterminato dal 1° settembre 2019.
Le richieste di non adesione non vanno trasmesse alle Ragionerie Territoriali dello Stato ma tenuti agli atti.
In analogia a quanto è accaduto per il fondo Perseo-Sirio che riguarda le Funzioni Centrali, le Scuole segnalano i nominativi di non ha fatto la rinuncia direttamente al Fondo.
Il Fondo, se non riceve disdetta entro un mese, segnala i nominativi alle singole amministrazioni che provvedono a comunicarle alla Ragioneria Territoriale dello Stato per l’inserimento.
Il dipendente ha pertanto complessivamente dieci mesi di tempo per esercitare il diritto di rinuncia.
Il Fondo Espero è un fondo pensione per i lavoratori della Scuola che viene alimentato da versamenti volontari più un contributo dell’1% a carico dello Stato.
Gli uffici stipendi delle Ragionerie Territoriali dello Stato procedono all’inserimento della ritenuta a favore di Espero con queste modalità:
Cedolino di un dipendente che ha aderito a fondo Espero con quota obbligatoria e quota volontaria.
Oltre all’iscrizione per silenzio-assenzio, i dipendenti possono aderire volontariamente ad Espero tramite NoiPA.
I lavoratori assunti dopo l’anno 2000 possono versare volontariamente ad Espero, oltre alla quota obbligatoria del 1%, fino al 20% (un quinto) della propria retribuzione.
Anche questa tipologia di lavoratori avrà tre versamenti alla cessazione del rapporto di lavoro: