Per i percettori dell’Assegno di Inclusione (AdI) e del Supporto Formazione e Lavoro (SFL) d’ora in poi sarà più facile trovare un’offerta di lavoro in linea con il proprio profilo.
Ad aiutare i beneficiari dei due sussidi che hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza interverrà l’intelligenza artificiale. Un indice di affinità segnalerà a ogni utente le proposte di lavoro più consone rispetto alle competenze maturate.
Vediamo meglio come funziona.
SFL e AdI sono i due sussidi che hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza. Il primo spetta ai cittadini tra i 18 e i 59 che possono lavorare e il cui ISEE familiare non supera i 6.000 euro. Il secondo invece spetta alle famiglie con un ISEE entro i 9.360 euro e in cui sono presenti soggetti disabili, over 60, minorenni o in condizione di svantaggio.
In alcuni casi i beneficiari dell’Assegno di Inclusione sono esenti dalla ricerca di un lavoro. I percettori del Supporto Formazione e Lavoro, invece, non lo sono mai. INPS, infatti, riconosce i 350 euro mensili di SFL solo dopo che il soggetto ha intrapreso un percorso di politica attiva del lavoro.
L’attivazione di percorsi personalizzati per i beneficiari delle nuove misure di inclusione sociale e lavorativa (SFL e ADI, appunto) passa attraverso la piattaforma SIISL.
Nell’ambito della piattaforma SIISL, INPS ha realizzato un sistema basato sull’intelligenza artificiale per favorire l’incontro ottimale tra domanda e offerta di lavoro. Lo rende noto lo stesso Istituto Previdenziale nel messaggio n. 1358 del 5 aprile scorso.
Come spiega INPS nel messaggio, le tecnologie adottate, basate appunto sull’intelligenza artificiale, mostrano all’utente e alle Agenzie per il lavoro un “indice di affinità” delle offerte di lavoro rispetto al curriculum vitae individuale. In pratica, un livello di compatibilità tra il CV del percettore del sussidio e l’offerta di lavoro selezionata.
L’attribuzione da parte del SIISL della percentuale di affinità non ha come scopo quello di stilare una graduatoria di merito, attribuire punteggi o priorità. Se la percentuale è bassa, infatti, il soggetto non sarà escluso dal processo di selezione.
L’unico fine è quello di facilitare la ricerca del lavoro, semplificando anche l’interazione con la banca dati. In questo modo l’utente potrà ordinare e filtrare le offerte di lavoro in base al livello di compatibilità con le proprie competenze. Grazie a tale novità quindi si favorisce in modo significativo la dinamica del mercato del lavoro, rendendo la ricerca più efficace.