INPS sperimenta la settimana corta: paga NASpI e Assegno Unico. Partono AdI, SFL e Bonus Nido

INPS sperimenta la settimana corta. I giorni bancabili di questa settimana infatti sono 4, e non 5, per via della Festa della Liberazione (il 25 aprile).

L’Istituto paga le prestazioni rimandate a fine aprile: l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro, tra tutte. Ma arrivano anche gli ultimi accrediti dell’Assegno Unico e della NASpI. Infine, dovrebbero sbloccarsi i pagamenti del Bonus Nido.

NASpI, ultimi pagamenti INPS

Gli ultimi pagamenti della NASpI di aprile, ma competenza marzo, sono fissati per questa settimana. D’altronde la NASpI è gestita a livello locale dalle strutture INPS sparse sul territorio, quindi, non essendo la sede centrale a occuparsene, differenze nelle tempistiche di accredito da zona a zona sono più che normali.

L’appuntamento è fissato per martedì 23 aprile. Riguarderà coloro che finora non hanno riscosso la NASpI di marzo. INPS intende terminare i pagamenti della NASpI relativa a marzo prima di avviare quelli dell’indennità di aprile, previsti per la prima decina di maggio.

Ultimo accredito INPS dell’Assegno Unico di aprile

Anche dell’Assegno Unico per i figli a carico sono previsti dei nuovi pagamenti in settimana. Il grosso degli accrediti si è verificato nei tre giorni indicati da INPS, ossia il 17, il 18 e il 19 aprile. In questi giorni hanno riscosso coloro che sono in pari con gli accrediti e che non hanno subito variazioni di importo.

Adesso tocca ai nuovi percettori, quindi a coloro che hanno presentato domanda di Assegno Unico all’INPS a marzo. Lo specifica il messaggio INPS n. 15 del 2 gennaio: «il pagamento della prima rata della prestazione avverrà di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda».

La data da cerchiare sul calendario è quella di venerdì 26 aprile, ma non è detto che sia l’unica. INPS, infatti, potrebbe disporre altri pagamenti in settimana.

Assegno di Inclusione, le date di fine aprile

In settimana arriva anche l’Assegno di Inclusione. Il sussidio spetta alle famiglie con ISEE entro i 9.360 euro e in cui sono presenti soggetti disabili, minorenni, over 60 o in condizione di svantaggio.

Ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, quindi INPS ha deciso di mantenere più o meno lo stesso calendario. La ricarica, infatti, è fissata per venerdì 26 aprile. Tuttavia, l’accredito potrebbe slittare alla settimana prossima: tutto dipenderà, infatti, da quando INPS farà partire le lavorazioni.

Per far arrivare la ricarica puntuale INPS dovrà avviare le lavorazioni tra martedì 23 e mercoledì 24. Solo in questo modo ci sarà la certezza vedere l’accredito il 26 aprile. Salvo intoppi da parte di Poste Italiane, naturalmente.

SFL, chi lo prende a fine mese?

Nell’agenda INPS di questa settimana rientra anche il Supporto Formazione e Lavoro, il sussidio da 350 euro complementare all’AdI e che spetta ai cittadini tra i 18 e i 59 anni immediatamente occupabili e con un ISEE non superiore a 6.000 euro.

Anche l’accredito del SFL è previsto per venerdì 26 aprile. Interesserà coloro che, cumulativamente:

  • hanno sottoscritto il patto di attivazione digitale in sede di domanda;
  • hanno firmato il patto di servizio personalizzato quando sono andati al centro per l’Impiego la prima volta;
  • stanno partecipando a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate.

Bonus Nido, INPS ha disposto i pagamenti

Infine, sta volgendo a termine anche l’attesa per avere il Bonus Nido, il rimborso delle rette di frequenza che spetta a chi ha figli che vanno all’asilo nido o il rimborso delle spese sanitarie per coloro che hanno figli sotto i 3 anni affetti da gravi patologie croniche e bisognosi di assistenza domiciliare.

La scorsa settimana, INPS ha fatto sapere di aver finalmente disposto i primi pagamenti del Bonus Nido per le domande accolte. L’auspicio è gli accrediti possano iniziare già da questa settimana.

Anche perché, come ricordano i beneficiari, è già da diversi mesi che i beneficiari pagano le rette di frequenza o sostengono le spese per l’assistenza sanitaria domiciliare, e ancora non hanno ottenuto alcun rimborso.