Un disallineamento dei codici fiscali starebbe per mettere a rischio il pagamento di tutte le richieste relative alla decontribuzione (bonus mamma) pervenute agli uffici che gestiscono il trattamento economico del personale.
Le problematiche, secondo le notizie raccolte, interesserebbero circa il 10% delle domande presentate.
Il disallineamento riguarda i codici fiscali dei figli che non sempre compaiono nella piattaforma creata ad hoc da NoiPA.
Una volta riscontrato il problema, gli uffici responsabili del trattamento economico fanno la segnalazione all’assistenza NoiPA.
Fortunatamente l’assistenza NoiPA è molto celere nel rispondere ma, nel caso il problema non sia segnalato, il bonus non potrà venire erogato a maggio.
Da un’analisi degli inserimenti, sembrerebbe che il problema dei codici fiscali disallineati riguardino soprattutto i figli inseriti nell’ultimo mese.
Un altro problema che ha creato disallineamento, sono gli errori di digitazione.
Alcuni utenti, invece di indicare nel menù a tendina il figlio, hanno selezionato un’altra tipologia di familiare che non dà diritto al bonus.
Le Ragionerie Territoriali dello Stato stanno provvedendo ad inserire le domande del bonus come da circolare INPS n. 27 del 31 gennaio 2024.
Per tutti gli altri dipendenti non amministrati dalle Ragionerie Territoriali dello Stato provvederanno all’inserimento gli uffici che gestiscono il trattamento economico del personale.
Il personale interessato può presentare un Modulo di domanda in PDF cliccando qui.
Una volta compilata la domanda, la stessa va spedita, a cura della propria segreteria, alla Ragioneria Territoriale dello Stato per l’inserimento allegando copia di un documento di identità della dipendente che firma la domanda.
Il Bonus Mamma consiste in una decontribuzione pari a 3.000 euro lordi annui.
Ricordiamo che il rimborso contributivo di 3 mila euro:
In base a queste variabili, abbiamo elaborato questa tabella che prende a riferimento l’importo mensile dello stipendio lordo.
Abbiamo ipotizzato che il bonus mamma sia pagato a mese maturato (cioè il mese dopo) e che il primo mese di pagamento sia il mese di maggio.
A maggio 2024 saranno quindi pagate 4 mensilità arretrate previo assorbimento dell’eventuale decontribuzione già erogata.
Gli importi indicati nella tabella sono al netto dell’IRPEF.
Saranno le mamme con i redditi più elevati ad avere maggiori benefici ma, nello stesso tempo, c’è da tener conto che, tra due anni, l’incremento del reddito inciderà anche sull’isee sul quale sono erogati i bonus sociali.