Supporto Formazione e Lavoro (SFL), INPS può interrompere i pagamenti anche pochi mesi dopo l’avvio dell’attività di orientamento e formazione prescelta.
Prendere parte a un percorso di politica attiva del lavoro è la condizione per ricevere i 350 euro di SFL. Non basta infatti rispettare i requisiti. Tuttavia, sembra che INPS fatichi a pagare anche quando il percettore rispetta tutte le regole. Vediamo.
Il SFL è il sussidio che da settembre 2023 può richiedere il cittadino tra i 18 e i 59 anni con un ISEE entro i 6.000 euro e che il Governo Meloni ha introdotto al posto del Reddito di Cittadinanza. Ha lo scopo di accompagnare il percettore nella ricerca di un lavoro e INPS lo riconosce mentre il beneficiario acquisisce le competenze necessarie (o affina quelle di cui è già in possesso) per entrare nel mondo del lavoro.
Le competenze vengono acquisite tramite un percorso di politica attiva del lavoro, partecipando a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro e simili. Tra le attività che danno diritto al Supporto Formazione e Lavoro ci sono anche il servizio civile e i PUC.
Per tutta la durata del corso INPS riconosce 350 euro a titolo di Supporto Formazione e Lavoro, appunto. Il sussidio comunque non può durare per più di un anno.
A volte però i pagamenti subiscono degli intoppi, anche quando il percettore partecipa regolarmente alle attività. Altre volte, invece, sembra che terminino prima dei 12 mesi. Vediamo perché.
Lo scorso 19 aprile ci sono stati dei pagamenti del Supporto Formazione e Lavoro e altri sono fissati per venerdì 26 aprile.
Tuttavia, alcuni percettori segnalano di avere sì la domanda accolta, ma il pagamento interrotto, come nel caso che segue:
In questo caso, pare che il percettore abbia terminato la partecipazione ai corsi di formazione o l’attività di politica attiva del lavoro prescelta. INPS di conseguenza ha interrotto i pagamenti del SFL.
Come detto, infatti, la partecipazione alle attività per l’attivazione nel mondo del lavoro determina l’accesso per l’interessato al Supporto Formazione e Lavoro da 350 euro mensili. Tale importo è erogato per tutta la durata della misura, entro un limite massimo di 12 mensilità, come stabilito dal comma 7, art. 12, del decreto n. 48 del 4 maggio 2023.
Ciò significa che se l’attività che si è deciso di intraprendere dura meno di 12 mesi, anche il SFL durerà meno di 12 mesi.
A seconda della sua esperienza pregressa il cittadino richiedente il Supporto Formazione e Lavoro può essere inserito in percorsi diversi e ognuno di questi ha una durata differente.
Chi ha solo delle competenze da colmare, per esempio, potrà seguire un percorso di reinserimento lavorativo dalla durata di un paio di mesi. Anche chi deve aggiornare le proprie competenze per rendersi più appetibile per le aziende se la caverà con un corso di circa 3-4 mesi. Diverso il caso di chi, invece, deve qualificarsi: in questo caso il percorso di formazione può durare anche per più di 6 mesi.
Insomma, in alcuni casi il SFL può durare anche pochi mesi e una volta che il corso è compiuto terminerà anche il pagamento del sussidio. Non c’è da stupirsi quindi se INPS interrompe i pagamenti del Supporto Formazione e Lavoro prima di un anno. D’altronde 12 mesi è il termine massimo di fruizione, ma non esiste un termine minimo.
Tale condizionalità non riguarda invece i percettori dell’Assegno di inclusione, l’altro sussidio sostitutivo del Reddito di Cittadinanza: questi infatti sono sicuri di ricevere la prestazione per 18 mesi rinnovabili. A patto, naturalmente, di mantenere i requisiti.