C’è poco da festeggiare alla notizia che la Tredicesima 2024 sarà “arricchita” di un bonus pari a 80 euro. Al di là dell’esiguità dell’importo, utile forse per pagare mezza bolletta, l’ennesima misura di aiuto del Governo Meloni già promette di lasciare sul campo molti esclusi.
Il Governo approverà oggi in Consiglio dei Ministri un decreto legislativo che rivede le imposte sui redditi Irpef e Ires. All’interno del provvedimento c’è una norma che prevede l’introduzione di un Bonus temporaneo sulla Tredicesima 2024 “nelle more dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità”. Insomma in attesa di una riforma strutturale, ci si accontenta di una misura valevole per il solo anno 2024, cioè Una tantum.
I beneficiari saranno i lavoratori dipendenti con reddito fino a 15.000 euro. Per come è stata costruita la normativa sembra si tratta di un’ulteriore rata del trattamento integrativo di 80 euro sulla tredicesima, in aggiunta al Bonus mensile di 100 euro già percepito dai lavoratori dipendenti. Ma anche dai percettori NASpI.
A ben guardare chi non riceverà questo beneficio sarà la maggioranza dei lavoratori. Il Governo fissa il limite reddituale di accesso a 15.000 euro, soglia già vista in occasione di altri provvedimenti come il Bonus 100 euro (trattamento integrativo). Non avranno alcun beneficio quindi, tutti coloro che hanno redditi sopra questa soglia.
Esclusi saranno anche i pensionati e i titolari di partita IVA visto che il nuovo “trattamento integrativo” sulla Tredicesima si applica ai soli “redditi di lavoro dipendente”.
Ai percettori dell’indennità di disoccupazione NASpI il beneficio non spetta perchè – semplicemente – non godono di una Tredicesima mensilità-