Una brutta notizia per i dipendenti pubblici, l’INPS ha finito il budget stanziato in bilancio per il pagamento del TFS e del TFR.
Malgrado una recente sentenza della Corte Costituzionale abbia dichiarato illegittimo il differimento del TFS per i pubblici dipendenti, ancora una volta l’Autorità politica decide di non prendere in considerazione i suggerimenti del Giudice delle Leggi, volti alla rimozione graduale della disparità di trattamento tra pubblici dipendenti e privati.
La Ragioneria Generale dello Stato ha quantificato il costo della riduzione dei tempi di erogazione del TFS in 3,8 miliardi, costo non sostenibile per il bilancio dello Stato.
Il Trattamento di Fine Servizio (TFR) viene pagato:
Se l’importo del TFS erogato non supera i 50 mila euro lordi, l’importo viene erogato in unica soluzione.
Se l’importo del TFS supera di 50 mila euro, viene erogata una parte di 50 mila euro e il rimanente entro l’anno successivo.
Nel caso di TFS con importo superiore a 100 mila euro, l’INPS eroga in due rate annuali di 50 mila euro e la differenza al terzo anno.
L’INPS, autonomamente, ha cercato di venire incontro alle esigenze dei pensionati di avere immediatamente il TFS mettendo a disposizione le risorse che sono alimentate dal fondo credito.
Ma quali sono le condizioni per ottenere l’anticipo INPS?
Dal 25 aprile non è possibile presentare la richiesta di anticipo in quanto l’inps ha disabilitato le richieste:
Le domande presentate fino al 24 aprile non saranno rigettate ma tenute sospese in attesa di disposizioni.
Sarà comunque possibile procedere all’anticipo del TFS mediante cessione del credito con istituti bancari privati.
I costi, tuttavia, in questo caso sono altissimi e possono passare dall’1% dell’INPS fino ad arrivare al 10% delle banche.