Servono più di 340 mila lavoratori nella ristorazione, soprattutto con competenze specifiche da mettere a disposizione delle aziende operanti nel settore Food & Beverage.
L’intera filiera che si occupa della somministrazione di cibi e bevande (food and beverage, appunto) è alla ricerca di nuove figure professionali da inserire nel proprio organico: si parla di camerieri, chef, addetti al banco caffetteria, ma non solo. I profili sui quali si punta sono infatti i più disparati.
Chi è alla ricerca di un impiego per l’estate non avrà problemi a trovare un lavoro stagionale nella ristorazione. Baristi, camerieri, cuochi, ma anche bagnini, sono ogni anno più ricercati.
Una buona notizia per i percettori dei sussidi statali, come l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro, che hanno preso il posto del Reddito di Cittadinanza ma che adempiono alla stessa funzione.
L’AdI, per esempio, non è totalmente incompatibile con un lavoro, anche se di natura stagionale. Il percettore che non supera i 3.000 euro annui di reddito da lavoro, per esempio, può continuare a beneficiare del sussidio: accettare un lavoro per la stagione estiva, dunque, non comporta per forza la rinuncia all’Assegno di Inclusione.
Certamente, per buona parte dei lavori occorre specializzarsi. Soprattutto adesso che l’intelligenza artificiale ha rivoluzionato buona parte delle figure professionali, anche nel campo della ristorazione.
A fornire indicazioni su quali siano i mestieri più ricercati nel settore della ristorazione è un focus dell’Osservatorio Assolavoro Datalab, che stima un fabbisogno di 343 mila lavoratori.
Oltre ai classici lavori stagionali, per i quali la domanda è sempre molto alta, soprattutto ora che la stagione estiva è alle porte, le professioni più ricercate sono: