I servizi sociali continuano a convocare i percettori dell’Assegno di Inclusione (AdI) per inserirli in un percorso di inclusione sociale. A volte però l’SMS che arriva per annunciare la convocazione non contiene tutte le informazioni sull’appuntamento.
Come fa quindi il percettore del sussidio a sapere dove recarsi, se il luogo dell’appuntamento non è indicato? E se questi fosse impossibilitato a presentarsi il giorno prestabilito, è possibile rimandare o anticipare la convocazione?
Vediamo meglio.
L’Assegno di Inclusione è in vigore da gennaio e ha sostituito il Reddito di Cittadinanza nelle famiglie in cui vive almeno un soggetto o disabile, o minorenne, o ultra 60enne o in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Per averlo occorre inoltre rispettare determinati requisiti soggettivi, economici e patrimoniali.
Proprio come accadeva ai percettori del RdC, anche i beneficiari dell’AdI hanno degli obblighi: quelli tra i 18 e i 29 anni, per esempio, devono aver terminato la scuola dell’obbligo per poter godere del sussidio.
Tutti i componenti della famiglia percettrice, inoltre, sono tenuti ad aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Questo verrà stabilito insieme agli operatori dei servizi sociali in base alle esigenze, alle aspirazioni e ai bisogni del nucleo familiare.
Ecco perché recarsi presso i servizi sociali del proprio Comune di Residenza quando si è convocati è obbligatorio.
In sede di domanda, il richiedente l’Assegno di Inclusione deve sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale, con il quale, tra le altre cose, si impegna a presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali.
Recandosi presso i servizi sociali verranno identificati i bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti. Il soggetto richiedente l’AdI può presentarsi autonomamente entro 120 giorni dalla trasmissione delle domande ai Comuni (come disposto dal Ministero del Lavoro con la nota n. 6062 del 28 marzo 2024) oppure può aspettare la convocazione da parte dei servizi sociali.
La convocazione viene notificata al percettore tramite una mail o un SMS di questo tipo:
In questo caso il messaggio contiene la data e l’ora della convocazione (venerdì 3 maggio alle ore 14:05) ma non il luogo. Come fa quindi il richiedente l’Assegno di Inclusione a sapere dove presentarsi?
In questo caso, il cittadino può:
Che succede se il giorno in cui si viene convocati dai servizi sociali si è impossibilitati a presentarsi?
Può succedere che il richiedente l’Assegno di Inclusione non possa presentarsi alla convocazione alla data prestabilita. Anticipare o rimandare l’appuntamento presso i servizi sociali è possibile, ma solo a una condizione: occorre giustificare l’assenza.
Il percettore che non può andare all’appuntamento prefissato dai servizi sociali deve fare pervenire agli stessi un certificato (medico, di lavoro, ecc.) che dimostri l’impossibilità a presentarsi all’appuntamento pena la decadenza del sussidio.
Incapperà nella sola sospensione, invece, il nucleo familiare che in assenza di convocazione non si presenta ai servizi sociali entro il termine dei 120 giorni. L’Assegno di Inclusione rimarrà sospeso fino alla data di svolgimento dell’incontro.