Bonus Nido, pagamenti dal 30 aprile “in ordine cronologico”: novità INPS

I rimborsi delle spese sostenute dalle famiglie per pagare le rette dell’Asilo nido o altre forme di supporto similari, fruite presso la propria abitazione, partono oggi, 29 aprile.

La conferma che non teme smentita arriva direttamente dal Fascicolo previdenziale del Cittadino di molte famiglie che hanno presentato domanda. Anche Inps nei giorni scorsi aveva anticipato la novità con un comunicato stampa e con un post sui social.

E mentre continuano ad esserci attese, tra la maggior parte dei cittadini che hanno fatto domanda, l’ente previdenziale esterna un ulteriore chiarimento sui pagamenti e sulle tempistiche. Un’indicazione utile per le famiglie che al momento non hanno alcuna bussola.

Per avere il contributo le famiglie con figli di età fino a 36 mesi, devono presentare domanda a Inps entro il 31 dicembre 2024. Secondo quanto precisato dall’ente sono rimborsabili le spese per l’asilo nido o per le altre forme di supporto presso la propria abitazione svolte in favore di bambini affetti da gravi patologie croniche.

Il rimborso avviene per un massimo di 11 mensilità e c’è tempo fino al 31 luglio 2025 per caricare le ricevute dei pagamenti delle rette non presentate all’atto della domanda.

Ulteriori dettagli che riguardano i requisiti si possono leggere nel messaggio Inps dell’11 marzo 2024, n. 1024.

Pagamenti in ordine cronologico

Gli accrediti di Inps avvengono in un’unica soluzione direttamente al genitore che ha presentato domanda. L’importo rimborsato è commisurato all’ISEE minorenni in corso di validità l’ultimo giorno del mese precedente a quello di presentazione della domanda.

In particolare Inps osserva i seguenti massimali:

  • 3.000 euro (dieci rate da 272,73 euro e una da 272,70 euro) con ISEE minorenni in corso di validità fino a 25.000,99 euro;
  • 2.500 euro (dieci rate da 227,27 euro e una da 227,30 euro) con ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro;
  • 1.500 euro (dieci rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro) nelle seguenti ipotesi: ISEE minorenni oltre la predetta soglia di 40.000 euro, assenza di ISEE minorenni, ISEE con omissioni e/o difformità dei dati del patrimonio mobiliare e/o dei dati reddituali autodichiarati, ISEE discordante, ISEE minorenni non calcolabile.

Gli accrediti sono partiti intorno al 20 di aprile, ma come precisato dall’Istituto previdenziale via sociali le lavorazioni vanno a rilento perchè “non sono centralizzate”. Cioè non sono disposte da Roma per tutti i beneficari d’Italia.

Sono le sedi Inps territoriali che esaminano il possesso dei requisiti e, sulla base delle risorse disponibili, dispongono la liquidazione dei rimborsi “in ordine cronologico”, per cui i soldi arriveranno prima a chi ha inviato domanda i primi giorni di apertura della procedura.