Per i percettori dell’Assegno di Inclusione (AdI) la scadenza per presentarsi ai servizi sociali è fissata per la seconda metà di maggio.
La presa in carico da parte dei servizi sociali è un passaggio obbligato per chi vuole continuare a beneficiare del sussidio che da gennaio scorso ha sostituito il Reddito di Cittadinanza.
Chi ai servizi sociali si è già presentato e ha già sottoscritto il patto per l’inclusione non ha niente da temere. Chi ancora non lo ha fatto, invece, ha una scadenza da tenere a mente.
I beneficiari dell’Assegno di Inclusione sono le famiglie con un ISEE entro i 9.360 euro in cui è presente almeno un membro disabile, minorenne, over 60 o in condizione di svantaggio.
Tutti i componenti hanno l’obbligo di recarsi presso i servizi sociali per il primo colloquio. Non importa aspettare l’SMS di convocazione: ci si può presentare anche spontaneamente. In questa sede gli operatori effettueranno la presa in carico e la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare, finalizzata alla sottoscrizione di un patto per l’inclusione.
Per chi ha fatto domanda di Assegno di Inclusione entro il 29 febbraio 2024, il primo appuntamento deve avere luogo entro 120 giorni dall’invio del flusso delle domande AdI sulla Piattaforma GePI.
La data di trasmissione del primo flusso di domande alla piattaforma GePI è quella del 26 gennaio. Lo ha fatto sapere il Ministero del Lavoro nella nota n. 6062 del 28 marzo 2024. I 120 giorni andranno quindi calcolati dal 26 gennaio: la scadenza per presentarsi ai servizi sociali pertanto è il 24 maggio.
Chi non si recherà presso i servizi sociali del Comune di residenza entro tale scadenza incapperà nella sospensione del beneficio. L’AdI rimarrà sospeso fin quando non avverrà il primo colloquio.
Le cose cambiano, invece, per chi ha presentato la domanda per l’Assegno di Inclusione dopo il 1° marzo.
In questo caso, infatti, i 120 giorni non verranno calcolati prendendo a riferimento la stessa data per tutti (il 26 gennaio, appunto). Si calcoleranno dalla data di sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale. Questa è diversa di caso in caso, pertanto ogni percettore deve controllare quando ha firmato il PAD per capire entro quando deve presentarsi ai servizi sociali.
Prima dell’annuncio del Ministero, tutti i nuclei percettori dovevano contare i 120 giorni dalla data di sottoscrizione del PAD (precedente a quella di trasmissione dei flussi alla piattaforma GePI). Poi, in corso d’opera, il Ministero del Lavoro ha rivisto i termini per dare più tempo ai beneficiari di presentarsi presso i servizi sociali. Soprattutto all’inizio, infatti, le prese in carico dei beneficiari andavano a rilento e faticavano a decollare.