In questi giorni molti dipendenti del Comparto Scuola assunti dopo 1° gennaio 2019, trasmettono alla propria segreteria il modello di rinuncia preoccupati dell’eventuale applicazione della ritenuta per silenzio/assenso.
Il massiccio arrivo di queste richieste alle segreterie mette in difficoltà le medesime segreterie che non sanno dove inviare le richieste.
Alcune segreterie optano, per sbolognare la richiesta di rinuncia, a girare le rinunce agli Uffici Stipendi delle Ragionerie Territoriali dello Stato.
Ecco la risposta che è stata data ad una docente che aveva trasmesso la richiesta di rinuncia:
Secondo Espero, la richiesta di non adesione va trasmessa all’amministrazione di appartenenza, cioè il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, tuttavia, non ha ancora fornito ai propri dipendenti l’informativa necessaria per attivare il processo di adesione per silenzio assenso.
Una volta formalizzata l’attivazione dell’accordo, il dipendente avrà nove mesi di tempo per esprimere la propria volontà di non adesione.
Le segreterie scolastiche, dunque, per il momento non dovranno fare nulla.
Il Fondo Espero è un fondo pensione per i lavoratori della Scuola che viene alimentato da versamenti volontari più un contributo dell’1% a carico dello Stato.
I lavoratori del comparto Scuola possono aderire manifestando la propria volontà sul portale NoiPA.
Nel caso di silenzio assenso, invece, le ritenute sono inserite dalle RTS con queste modalità:
Cedolino di un dipendente che ha aderito a Fondo Espero con quota obbligatoria e quota volontaria.
Oltre all’iscrizione per silenzio-assenzio, i dipendenti possono aderire volontariamente ad Espero tramite NoiPA.
I lavoratori assunti dopo l’anno 2000 possono versare volontariamente ad Espero, oltre alla quota obbligatoria del 1%, fino al 20% (un quinto) della propria retribuzione.
Anche questa tipologia di lavoratori avrà tre versamenti alla cessazione del rapporto di lavoro: