Il prossimo 15 maggio partiranno i pagamenti dell’Assegno Unico riconosciuto ai genitori con figli a carico fino a 21 anni (o senza limiti d’età se i figli a carico sono disabili).
L’accredito della prestazione è mensile, pertanto a maggio INPS emette l’Assegno relativo al mese di maggio. Tuttavia, può succedere che qualcuno riceva anche l’accredito relativo a dei mesi passati non erogati a tempo debito. Addirittura, più di un percettore segnala che questo mese gli verrà riconosciuto l’assegno relativo a ottobre o novembre 2022.
All’inizio si era pensato a un errore. In realtà non è così, ma anzi c’è una spiegazione ben precisa del perché l’Istituto stia erogando una mensilità così indietro nel tempo.
Come detto, c’è chi il prossimo 15 maggio riceverà l’Assegno Unico relativo al mese in corso e chi, oltre a quello di maggio, riscuoterà anche quello relativo a ottobre o novembre 2022. La conferma proviene dai Fascicoli Previdenziali dei percettori interessati:
Perché INPS sta pagando adesso l’Assegno Unico di ottobre o novembre 2022?
La risposta ha a che vedere con la fruizione del Reddito di Cittadinanza. Chi beneficiava del RdC (oggi sostituito dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto Formazione e Lavoro) prendeva in automatico l’Assegno Unico, se aveva figli a carico: gli veniva accreditato da INPS sulla Carta RdC pochi giorni dopo la ricarica.
Solo per ricevere l’Assegno Unico durante il mese di sospensione del Reddito di Cittadinanza (ossia il mese di stop tra un rinnovo del RdC e l’altro) doveva presentarne la domanda.
Buona parte degli ex percettori del RdC ha iniziato a fruire del sussidio da marzo 2019, cioè non appena è entrato in vigore. Considerando che dopo 18 mesi il RdC si interrompeva, molti hanno ricevuto l’ultima mensilità a settembre 2022.
Prima di presentare una nuova domanda, la legge prevedeva che si aspettasse un mese: per coloro che hanno presentato domanda di RdC a marzo 2019, ottobre 2022 è stato dunque il mese di sospensione. Per avere l’Assegno Unico di ottobre 2022, quindi, occorreva inviare l’istanza all’INPS. Stessa cosa vale per chi ha presentato la domanda di RdC ad aprile 2019 e ha subito la prima interruzione a novembre 2022.
Con la tornata di pagamenti di maggio, INPS si sta quindi rimettendo in pari con gli accrediti dell’Assegno Unico non erogati a tempo debito agli ex percettori del Reddito di Cittadinanza.
Qualcosa che facesse presagire le intenzioni di INPS c’è. Si tratta dell’SMS che nei giorni scorsi l’Istituto Previdenziale ha inviato ai percettori per avvertirli che la domanda di Assegno Unico era decaduta. SMS di questo tipo:
Successivamente INPS ha chiarito e ha spiegato che si trattava di un SMS destinato esclusivamente agli ex percettori del Reddito di Cittadinanza beneficiari dell’integrazione dell’Assegno Unico.
È facile quindi che ci sia una correlazione tra questo messaggio inviato nei giorni scorsi e l’accredito delle mensilità arretrate che si verificherà il prossimo 15 maggio.