“Assegno Unico con importo raddoppiato e meno tasse entro il 2024”

L’Assegno Unico va raddoppiato e le famiglie devono pagare meno tasse di chi figli non ne ha. È questa la ricetta vincente per superare l’inverno demografico che l’Italia sta vivendo.

Almeno secondo Gianluigi De Palo, Presidente della Fondazione per la Natalità (nata nel 2021 per sensibilizzare l’opzione pubblica sul tema della natalità), nonché ideatore degli stati generali della natalità in corso a Roma in questi giorni.

Intervistato da Il Messaggero in edicola venerdì 10 maggio, De Palo spiega qual è a sua detta la formula per uscire dallo stallo demografico, seguendo anche l’esempio dei Paesi più virtuosi.

A che serve l’Agenzia Governativa per la Natalità

Inaugurando la quarta edizione degli Stati generali della natalità, il presidente della Fondazione per la Natalità Gianluigi De Palo ha spiegato quali sarebbero secondo lui i tre punti fondamentali per aiutare le famiglie:

  1. istituire un’Agenzia Governativa per la Natalità;
  2. rafforzare l’Assegno Unico Universale per i figli a carico;
  3. aumentare la no tax area per le famiglie.

Intervistato da Il Messaggero, De Palo è sceso nel dettaglio e ha spiegato che l’Agenzia Governativa per la Natalità potrà programmare interventi strutturali a prescindere dal governo di turno, fuori dalle logiche elettorali. “Nelle prossime settimane ci attiveremo con i canali istituzionali per lavorare su questa proposta, che ci auguriamo possa essere discussa in Consiglio dei ministri entro la fine del 2024. Non possiamo attendere i prossimi dati Istat”, ha sottolineato.

Per aiutare le famiglie nel concreto e riconoscere loro più soldi, il fondatore della Fondazione ha pensato poi ad altre due soluzioni.

Assegno Unico doppio e meno tasse

Per De Palo, Assegno Unico doppio e meno tasse completano il quadro per invertire il trend negativo delle nascite in Italia. 379 mila nuove nascite nel 2023 a fronte di 661 mila morti.

Questi ha suggerito come l’assegno vada «rafforzato, potenzialmente anche raddoppiato rispetto a ora, sul modello tedesco. Abbiamo applaudito la riforma del 2021 come un primo passo, ma in questi tre anni non si è fatto abbastanza».

La rivalutazione all’inflazione e le varie maggiorazioni previste per le famiglie più numerose, per i genitori che lavorano e per le madri giovani si vede che non sono sufficienti.

Infine, spiega De Palo, «vanno ridotte le tasse. […] Si può estendere la no tax area in base al numero dei figli. E fare una riforma dell’ISEE sul modello francese, per alleggerirne in modo forte il peso per ogni figlio».

Insomma, fare in modo di alleggerire il carico fiscale per le famiglie che, stima De Palo, spendono in media 172 mila euro per crescere i figli tra 0 e 18 anni. Anche aumentando il congedo parentale e i posti negli asili se possibile.

(Nell’immagine: Gigi De Palo con Papa Francesco durante gli Stati Generali della Natalità)